Pallavolista truffato, sequestrati beni alla finta fidanzata e alla complice

78

La Guardia di Finanza di Monza, su delega della Procura, ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca diretta di denaro e altre disponibilità finanziarie nei confronti di due donne, una residente a Vimercate (Monza), e una in provincia di Cagliari, perché indagate con l’ipotesi di aver truffato per oltre 15 anni un giocatore di Serie B di pallavolo, Roberto Cazzaniga, facendogli credere di essere fidanzato con una modella brasiliana. L’accusa per le due donne è di truffa aggravata e continuata.

L’indagine, svolta dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e coordinata dalla Procura di Monza, è relativa alla vicenda che ha visto come vittima il giocatore di pallavolo il quale – suggestionato dall’erroneo convincimento di una relazione sentimentale a distanza con una modella brasiliana, ‘Maya Mancini’  – avrebbe elargito, per circa 15 anni, oltre 600 mila euro. Secondo quanto emerso dalle indagini, una delle due indagate, agendo sotto il falso nome della modella e grazie alla complicità di un’amica fidata del giocatore, avrebbe, con artifici e raggiri, dapprima instaurato e coltivato un rapporto telefonico costante fino a convincere l’uomo dell’esistenza della relazione, mostrando via social anche foto ritraenti una nota modella realmente esistente, per poi indurlo a contribuire alle spese mediche per far fronte a gravi patologie sofferte (di fatto inesistenti) e per superare presunte difficoltà finanziarie che avrebbero impedito alla ragazza anche l’acquisto di beni di prima necessità.

Nel corso dell’indagine – originata da una querela di Cazzaniga  – sono state ricostruite circa 1.400 singole transazioni attraverso le quali il pallavolista ha trasferito – tra il 2008 e il 2021 – sui rapporti finanziari della finta modella somme di denarodi importo variabile tra 200 e 3.000 euro, oltre a provvedere all’acquisto di un’auto.

Le somme così accreditate sono state quasi esclusivamente utilizzate da “Maya” per prelievi di denaro contante da vari sportelli bancari e postali, pagamenti on line e presso esercenti vari. Parte delle somme sono state trasferite all’altra complice residente in Brianza (circa 90 mila euro), oltre che a persone  nella sfera familiare della stessa indagata. Questa mattina alle due indagate sono stati sequestrati circa 74 mila euro.

 

Print Friendly, PDF & Email