Milanisti “ebrei” su Facebook, bufera sul vicecomandante dei vigili di Seregno

Il post, rivelato dal settimanale locale "Giornale di Seregno" è stato rimosso ma sul profilo di Massimo Vergani ce ne sono altri nei quali definisce "ebrei" i tifosi rossoneri. Lui, interista, si difende dicendo di avere "solo usato il linguaggio degli ultras". Scatta l'indagine disciplinare.

97
foto tratta dal sito de Il Giornale di Seregno

“Finalmente si ritorna nella posizione naturale di dominio sugli ebrei”. Queste le parole utilizzate in un post pubblicato su Facebook dal vice comandante della Polizia Locale di Seregno (Monza), Massimo Vergani, poi rimosso, dopo il derby di Coppa Italia finito tre a zero tra Inter e Milan. La vicenda è emersa dal settimanale locale “Giornale di Seregno”, cui lo stesso Vergani – tifoso interista – ha spiegato di aver solo utilizzato un “linguaggio da ultras” e che le sue parole non hanno “nulla a che vedere con l’antisemitismo”. Nonostante il post incriminato sia stato rimosso, ce ne sono altri sul profilo facebook del vicecomandante dei vigili dove chiama ‘ebrei’ i tifosi del Milan. Il vice comandante della Polizia Locale di Seregno (Monza), Massimo Vergani, sarà sottoposto a indagine disciplinare interna per i diversi post pubblicati sul suo profilo Facebook, nei quali ha definito più volte “ebrei” i tifosi milanisti. Lo ha confermato all’ANSA il comandante del corpo Maurizio Zorzetto. “Premesso che mi ha lasciato scioccato, per me che il calcio è sconosciuto, mi è facile condannare certe espressioni – ha detto Zorzetto – sotto il profilo istituzionale mi allineo alla posizione di rammarico e sgomento dell’amministrazione. Sotto il profilo amministrativo abbiamo delle regole di condotta che vanno rispettate, spiacevoli situazioni come queste possono danneggiare l’immagine di persone che lavorano con abnegazione”. “Poi – ha aggiunto – non posso pensare che un vice commissario non si renda conto che la sua vita privata non sia correlata con quella pubblica”. “Lo sport – ha sottolineato Zorzetto – dovrebbe essere nobile e non dovrebbe mai cadere in insulti del genere che insultano la sensibilità di tutti”. “Non ho dubbi sul fatto che non sia una persona razzista, l’indagine interna – ha concluso il comandante – stabilirà il grado di responsabilità della sua condotta e le conseguenze”.

Print Friendly, PDF & Email