Vinicio Marchioni, i ladruncoli, e il nostro lato oscuro

fino al 20 febbraio in scena al Teatro Manzoni I soliti ignoti, la prima versione teatrale del celebre film di Mario Monicelli.

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I soliti ignoti - Teatro Manzoni
I soliti ignoti - Teatro Manzoni

Era il 1958, la guerra era appena finita ed in italia c’era ancora la fame, “quella vera”.

Eppure non si può fare a meno di provare un briciolo di nostalgia per quei ladruncoli poco portati che Monicelli ci ha raccontato, che hanno preso forma grazie ad attori come Gassman e Mastroianni. Ed è proprio quel briciolo di nostalgia che ha spinto Vinicio Marchioni, noto regista italiano, accompagnato dagli autori Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli, a riproporci questa storia con una veste nuova, quella teatrale. Un cast stellare che vede tra i suoi interpreti Giuseppe Zeno e Fabio Troiano, con una scenografia nata dall’arte di Luigi Ferrigno. Un progetto in grande, che continua a incantare la platea del teatro manzoni con emozioni semplici quanto essenziali.

Abbiamo intervistato Vinicio Marchioni: non abbiamo parlato solo de I soliti ignoti, ma anche dell’Italia che era, e dei lati di noi stessi che non sempre riusciamo a guardare…

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