Sala: “Gestione Aler fallimentare ma la Regione la difende”

Il sindaco di Milano: "L'incendio di ieri in via Bolla purtroppo non è una sorpresa, ma la conferma che lì bisognava intervenire da tempo".

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“Via Bolla, via Gola e il quartiere San Siro sono i temi su cui sollecitiamo da tempo Regione Lombardia e Aler (la società regionale che possiede quei palazzi) ad una svolta. L’incendio in via Bolla purtroppo non è una sorpresa, ma la conferma che lì bisognava intervenire da tempo”. Lo afferma il sindaco Giuseppe Sala in un post dopo l’incendio, nella serata di domenica, nelle case Aler di via Bolla. “Su via Bolla esistono due strade: o intervenire con risorse pubbliche o realizzare un progetto di rigenerazione urbana insieme a operatori privati. Per noi in questo caso l’importante è che vi sia un cambiamento radicale, sta ai proprietari delle case (Regione ed Aler) decidere quale sia la strategia migliore, noi come Comune daremo loro pieno supporto. Sempre a proposito di via Bolla – prosegue Sala – va ricordato che un mese fa al tavolo indetto dalla Prefettura, Aler ha annunciato che avrebbe presentato una proposta di rigenerazione, proposta che attendiamo con ansia. Purtroppo va anche detto che la strada di rigenerare le case popolari a Milano con risorse pubbliche la Regione la sta sprecando. Il principale fondo messo a disposizione dallo Stato per le case popolari, cioè il bando “Sicuro, verde e sociale”, ha stanziato 252 milioni di euro per Regione Lombardia, che ha scelto dei parametri abbastanza bizzarri che hanno fatto sì che avremo case popolari nuove e riqualificate, ma nei comuni sul Garda e nel bresciano (chissà perché…). Infatti di questi 252 milioni, solo 17 arriveranno a Milano (9,5 al Comune per Via Tofano e 7.5 ad Aler per Via Ricciarelli) mentre altri 22 nei comuni della Città Metropolitana. Non tutte le regioni hanno lavorato così – aggiunge Sala -. Anzi tutte le altre hanno avuto come criterio principale il tema della densità e necessità abitativa. Facendo un esempio in Piemonte 28 degli 85 milioni son destinati a Torino. Io ho sempre dato la disponibilità a una collaborazione nella gestione delle case popolari con Regione Lombardia. Chiunque osservi la cosa ha chiaro che farsi carico di Aler è solo una rogna e che la larghissima parte dei problemi dei quartieri popolari sono in zone gestite dall’ente regionale. Che sia un modello di gestione oggettivamente fallimentare è sotto gli occhi di tutti, eppure in Regione Lombardia lo si difende a spada tratta. Ma per provare a dare una svolta siamo disponibili a trovare nuovi percorsi di collaborazione”.

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