Smantellata un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti attiva nella Nord-Italia e nelle Province di Roma e Forlì-Cesena.
I carabinieri di Monza Brianza e il Corpo di Polizia Penitenziaria di Milano
hanno eseguito nella notte un’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto complessivamente di 31 persone di origine straniera. Gli indagati, in alcuni casi, rubavano la sostanza stupefacente ad altre bande rivali con false perquisizioni, qualificandosi come appartenenti alle forze dell’ordine.
Sono stati sequestrati in  totale oltre 640 mila euro e 800 chili di  stupefacenti che, se immesse nel mercato illegale della droga, avrebbero generato un introito di diversi milioni di euro per le casse del mercato della droga.
Oggi, nelle province di Milano, Forlì-Cesena e Roma, i Carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza,  sotto il coordinamento della Procura di Milano, hanno dato esecuzione all’ ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Milano su richiesta della locale procura, nei confronti di 8 persone ( di cui 7 sottoposti alla custodia cautelare in carcere e 1 agli arresti domiciliari), ritenute responsabili a vario titolo di concorso nella detenzione, vendita e commercio ai fini di spaccio di elevati quantitativi di sostanze stupefacenti, detenzione e/o porto in luogo pubblico di armi di provenienza clandestina e da guerra, riciclaggio, ricettazione, furto e rapine in concorso.
La complessa e articolata attività investigativa è stata avviata dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Monza Brianza co-delegati con personale del Nucleo Investigativo Regionale di Milano del Corpo di Polizia Penitenziaria nell’ aprile 2017,  supportata da attività tradizionali e specialistiche compresi servizi di osservazione e pedinamento, il tutto rafforzato dall’attività tecnica di intercettazione telefonica e ambientale.
L’origine dell’indagine è da ricercare in un altro procedimento penale, nell’ambito del quale il personale del Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria riteneva che alcuni fossero dediti alla commissione di furti aggravati all’interno di box auto. Le attività tecniche consentivano di appurare che i furti, oggettivamente riscontrati dalle conversazioni intercettate, non risultassero mai denunciati. In realtà, le persone che subivano i furti erano dei “pusher” a cui veniva sottratta la sostanza stupefacente. L’evoluzione delle indagini consentiva di appurare che alcuni degli indagati acquisivano informazioni per individuare degli spacciatori da cui rifornirsi, procedendo quindi ad acquistare alcune dosi di sostanza stupefacente e, da quel momento, il pusher era oggetto di un vero e proprio pedinamento effettuato anche avvalendosi di gps e microcamere, in maniera tale da individuare il nascondiglio in cui il pusher rivale nascondeva  lo stupefacente, di cui gli indagati si impossessavano effettuando il furto nottetempo.
Nel corso delle indagini è stato inoltre possibile riscontrare come gli indagati fossero assolutamente abitudinari in queste attività. In un caso, nel torinese, non hanno esitato a a presentarsi davanti alla porta dell’abitazione di un pusher e, simulando di essere poliziotti, hanno effettuato una vera e propria perquisizione domiciliare, sottraendo la sostanza stupefacente detenuta dal pusher e lasciando l’uomo  ammanettato all’interno dell’appartamento. In un’altra occasione, nel pavese, gli indagati, avendo notato una pattuglia dei Carabinieri, avevano nascosto lungo il margine della strada una sacca contenente una pistola con matricola abrasa e delle placche dell’associazione Nazionale Carabinieri, utilizzate per simulare l’appartenenza all’Arma nel corso  dei furti e rapine a danno degli altri pusher rivali.
L’attività di indagine dei carabinieri nel suo complesso ha portato a numerosi sequestri di droga nelle province di Milano, Torino, Savona, Pisa, Firenze poiché le indagini si sono estese nel tempo ad altri gruppi criminali operanti al di fuori della Lombardia. 23 le persone arrestate in flagranza di reato, 800 kg di sostanza stupefacente sequestrata rispettivamente suddivisa in 13 kg di cocaina, 42 kg di marijuana e 745 kg di hashish.  Addirittura in un caso, i carabinieri di Monza sono riusciti a fermare nel comune di Pero (MI) un tir con a bordo un carico di 313 kg di hashish opportunamente occultato all’interno di bidoni coperti da aglio e altri prodotti alimentari.
La conclusione delle attività investigative ha consentito acquisire elementi a carico di 81 persone, sia italiane che  straniere, nei confronti delle sono stati mossi complessivamente 186 capi di imputazione. Dei numerosi  indagati, solo 25 sono quelli per cui la Procura di Milano si è dichiarata competente in ordine alla commissione di almeno 60 episodi di spaccio, trasporto e compravendita di sostanze stupefacenti del tipo hashish, marijuana e cocaina (tra tentati e consumati), il porto illegale di armi comuni e da guerra ed il sequestro di euro 642.500 di denaro contante derivanti dal narcotraffico, mentre per gli altri soggetti si è in attesa delle determinazioni delle altre procure territorialmente competenti.
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