“Nel giorno della memoria si ricordano la Shoah, le persecuzioni del popolo ebraico, le deportazioni nei lager nazisti di militari, oppositori politici e lavoratori”. Così Roberto Cenati, presidente provinciale dell’Anpi, in occasione della posa della corona davanti alla targa commemorativa presso l’ex Albergo Regina, all’angolo tra via Silvio Pellico e via santa Margherita, sede del quartier generale nazista a Milano dal settembre 1943 all’aprile 1945. “È un giorno che deve indurci ad una profonda riflessione – continua Cenati – perché a distanza di settant’anni dalla liberazione dal campo di sterminio di Auschwitz, noi siamo ancora in presenza di episodi estremamente inquietanti, di un ritorno dell’antisemitismo che ci deve preoccupare, mai è stato così forte ed evidente dopo la sconfitta del nazifascismo. Eclatante è stato l’episodio del ragazzino, di dodici anni, insultato perché ebreo. Ecco, il giorno della memoria – conclude il presidente provinciale Anpi – dovrebbe riguardare anche gli altri giorni dell’anno e non solo il 27 gennaio”. Alla cerimonia ha partecipato, inoltre, Emmanuel Conte, assessore al Bilancio e al Patrimonio Immobiliare: “Credo che queste giornate debbano essere di aiuto per tutti per ricordare il passato e guardare con occhi diversi al futuro – ha commentato Conte – ma soprattutto alle scuole ed ai genitori di lavorare molto sui nostri bambini perché altrimenti inconsapevolmente possono fare anche degli errori molto grossi. Per cui credo che questa giornata della memoria vada dedicata all’educazione e al ricordo, così da guardare avanti diversamente, in un periodo storico complicato in cui c’è bisogno di nuova coesione, di un modo diverso di stare insieme”. Il presidente della Comunità Ebraica di Milano, Walker Meghnagi, ha ricordato: “Io sono nato in Libia, e ci sono state anche lì delle persone che sono state deportate, portate via e mai più tornate, amici di mio padre. Questo è un ricordo indelebile, ed ecco perché siamo contro la banalizzazione della Shoah, perché è impossibile equipararla ad altri eccidi, è diverso. Gli ebrei andavano a cercarli casa per casa. È diverso – conclude Meghnagi – da quello che è successo in qualunque altra parte del mondo, perpetrato per anni e anni e non era una guerra”. La deposizione della corona è stata accompagnata dal suono della tromba, al silenzio di ordinanza, in una atmosfera di solenne rispetto per la memoria dei caduti sotto il regime nazifascista. Il programma, diffuso su tutto il territorio, continua con mostre, concerti e visite guidate.

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