Giorno della Memoria, a Linate una mostra dei disegni dei bimbi del campo di Terezin [VIDEO]

Nel periodo 1941-1945, Terezín funse da stazione di transito per i campi di concentramento e di sterminio a Est.

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E’ stata inaugurata oggi all’aeroporto di Milano Linate la mostra “I disegni dei bambini di Terezín”, voluta da SEA in collaborazione con l’Associazione Figli della Shoah in occasione delle iniziative per la Giornata della Memoria. L’esposizione presenta una selezione della raccolta dei 4387 disegni e 66 poesie dei bambini ebrei deportati nel ghetto di Terezín, conservata presso il Museo Ebraico di Praga, eccezionalmente esposta all’aeroporto di Linate, piano partenze vicino alla porta 4. La stessa selezione verrà proposta all’aeroporto di Milano Malpensa il Giorno della Memoria, 27 gennaio, nel circuito digitale del Terminal 1.

Nel periodo 1941-1945, Terezín funse da stazione di transito per i campi di concentramento e di sterminio a Est. Tutte le opere furono realizzate nel biennio 1942-1944 nell’ambito dei corsi d’arte tenuti clandestinamente da Friedl Dicker-Brandeis (1898-1944) ­ pittrice, designer di interni, costumista e scenografa, diplomata alla scuola artistica d’avanguardia del Bauhaus e allieva di Franz Čížek, Johann Itten, Lyonel Feininger, Oskar Schlemmer, Paul Klee ­ deportata a Terezín il 17 dicembre 1942 da Hronov in Cecoslovacchia. “È con molta soddisfazione che anche quest’anno prosegue la collaborazione tra la società SEA e l’Associazione Figli della Shoah in occasione del Giorno della Memoria – ha spiegato Daniela Dana Tedeschi, Presidente dell’Associazione Figli della Shoah – Dedicata ai disegni e alle poesie dei bambini del Ghetto di Terezín, la mostra rappresenta un toccante ricordo del tragico destino degli ebrei boemi e moravi durante la Shoah. Solo pochi dei bambini di Terezín sopravvissero. La gran parte fu deportata ad Auschwitz-Birkenau dove si trovò ad affrontare la morte certa. Queste immagini sono spesso tutto ciò che resta per commemorare la vita dei bambini. Senza di esse i loro nomi rimarrebbero dimenticati”.

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