Il delitto del piccolo Davide, al papà contestata la premeditazione

Il pm: "Ha agito per motivi abbietti" ovvero la ritorsione contro la moglie che lo aveva denunciato per maltrattamenti. Davanti al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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Il pm contesta anche l’aggravante della premeditazione a Davide Paitoni, il 40 enne che ha ucciso il figlio Davide, 7 anni, in provincia di Varese, e poi ha tentato di uccidere anche la moglie dalla quale si stava separando. Il magistrato titolare dell’indagine, Luca Petrucci, nel fermo notificato domenica pomeriggio, ipotizza “i motivi abbietti”. Lo si legge sul quotidiano di Varese La Prealpina. I motivi abbietti sarebbero la ritorsione contro la moglie, che contro di lui aveva presentato due denunce per maltrattamenti. Davide Paitoni era stato autorizzato dal Gip a vedere il figlio anche se si trovava ai domiciliari con l’accusa di tentato omicidio per aver accoltellato un collega di lavoro il 26 novembre scorso. Lo ha confermato all’agenzia ANSA il presidente del Tribunale di Varese Cesare Tacconi. Sono due le denunce per maltrattamenti presentate contro l’uomo dalla moglie, che si era trasferita a casa dei genitori a Gazzada Schianno (Varese). Gli stessi genitori lo avevano segnalato, tanto che in Procura a Varese sarebbe stato attivato il “codice rosso”. All’uomo, ai domiciliari per aver accoltellato un collega di lavoro il 26 novembre scorso e accusato di tentato omicidio, era stato però concesso lo stesso di vedere suo figlio. All’interrogatorio di garanzia l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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