Sgomberati i tunnel della Stazione Centrale

L'assessore Granelli:"Obiettivo è evitare il bivacco delle persone e invitare i senza dimora ad utilizzare le accoglienze del Comune". I centri sociali: "Sgomberati senza preavviso"

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Foto dal profilo Fb dell'assessore Granelli

Sono stati sgomberati ieri sera i tunnel della Stazione Centrale dove bivaccano i senzatetto. “Il Comune di Milano con Polizia Locale e Servizi sociali con unità mobili del piano freddo è intervenuto nei 4 tunnel sotto i binari della stazione centrale – spiega l’assessore alla sicurezza Marco Granelli-  Obiettivo è evitare il bivacco delle persone e invitare i senza dimora ad utilizzare le accoglienze del Comune. Tutte le persone presenti sono state invitate a spostarsi, con le loro cose, ad accedere alle accoglienze tra cui il mezzanino della metropolitana allestito in stazione centrale a poco centinaia di metri. Bivaccare sotto i tunnel non è umano e decoroso, è anche molto rischioso per violenze che purtroppo possono generare, meglio dormire nelle accoglienze, a partire da quelle a bassa soglia come il mezzanino. Grazie alla Polizia Locale, agli operatori dei servizi sociali e a operatori e volontari delle associazioni del piano freddo”.
“La polizia locale si è presentata in forza, con almeno 40 agenti, quando il cielo era già scuro. Le persone dimoranti lì, principalmente transitanti in fuga dalle nostre guerre, non sono state allertate con neanche un giorno di anticipo”. Così Mutuo Soccorso Milano, Brigata Lena Modotti, Studenti Tsunami e CS Lambretta criticano l’intervento di ieri sera.
“Gli assistenti sociali sono arrivati quasi 90 minuti dopo l’inizio dell’operazione di polizia. Scontato dire che nessuna delle persone in strada abbia aspettato gli assistenti sociali per ore in compagnia di oltre 40 di agenti. Alle 18.30 di un freddo dicembre milanese”.  “Evidentemente il comune non si è accorto che a Milano le persone vivono per strada, o non ha il coraggio di riconoscerlo. Queste persone sono state cacciate dai propri precari rifugi, quando il cielo era buio e senza neanche un giorno di preavviso. Eppure il sottopassaggio era abitato, lo sapevano tutti i residenti e i lavoratori del quartiere, che spesso portavano coperte e pasti caldi alle persone che non trovavano un posto migliore. I dormitori di Milano sono una barzelletta, di quelle che non fan ridere. Posti freddi, ma veramente, senza acqua calda. Letti pieni di cimici. Liste d’attesa infinite, ogni dormitorio ha una lista e chiamarli tutti ogni giorno, per scoprire se c’è posto è assolutamente disfunzionale per chi è in situazione di fragilità. Di fronte a questo qualcuno pensa a rendere più difficile la vita di chi si trova in strada, installando barriere, togliendo punti d’acqua e bagni pubblici. Noi no. Noi ci siamo e ci saremo. E sapremo sempre da che parte stare”.

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