Green pass: ipotesi validità per nove mesi. Crisanti, meglio sei

Una delle misure che potrebbero vedere la luce per spingere le vaccinazioni e contenere i contagi è la riduzione della validità del certificato verde da 12 a 9 mesi. Per Crisanti avrebbe più senso portarla a 6 mesi. E secondo il microbiologo i dati di Israele dimostrano che la terza dose ripristina completamente la protezione.

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Un’altra misura che potrebbe presto vedere la luce, per contenere il più possibile i contagi, è una revisione del green pass: il Cts al momento non è stato ancora chiamato a pronunciarsi in merito ma l’ipotesi più verosimile potrebbe essere quella di ridurre la durata del certificato verde a 9 mesi invece che i 12 attuali. Una riduzione per favorire il decollo delle terze dosi, visto anche che a molti italiani scadrà a breve. Intanto c’è chi come il professor Andrea Crisanti porterebbe la validità del green pass a 6 mesi. Portare la validità del Green pass a nove mesi “ha senso, io la porterei a sei, lo dico sinceramente. Il problema è che poi lasciamo praticamente tutti gli italiani senza Green pass”. Lo ha detto Andrea Crisanti, professore di microbiologia dell’Università di Padova, parlando Sky TG24. “Ho sempre sostenuto – ha spiegato – che il Green pass non è una misura di sanità pubblica, perché di fatto non se ne è mai verificato l’impatto. Il fatto che si sapesse già mesi fa che la vaccinazione dura circa sei mesi rafforzava questo mio giudizio. C’è sicuramente un disallineamento temporale tra la durata del documento e la durata della vaccinazione, nel senso che dopo sei mesi la protezione contro l’infezione diminuisce dal 95% a circa il 40%, mentre la protezione contro le complicazioni gravi della malattia diminuiscono dal 90% al 65%. Quindi sebbene scarsamente protette contro l’infezione, le persone sono ancora abbastanza protette contro le complicazioni gravi. Non è vero che dopo sei mesi il vaccino non funziona più, ma una persona può infettarsi e trasmettere la malattia e questo è in contraddizione con la durata del Green pass”. “C’è da dire – ha concluso – che la terza dose ripristina completamente la protezione, i dati di Israele da questo punto di vista sono inequivocabili”.

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