I no green pass milanesi: “Impossibile trattare con la Questura”

Dicono, dopo aver violato la prescrizione del Questore sul tragitto del corteo di sabato scorso, che per loro "è diventato impossibile sedersi al tavolo delle trattative".

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Nessuna trattativa più con la Questura di Milano per le manifestazioni no green pass del sabato: i manifestanti hanno inviato un comunicato per annunciare che si scioglie il comitato perché “dopo questo sabato, per noi è diventato impossibile sederci al tavolo delle trattative con chi ha rinchiuso centinaia di manifestanti pacifici in una via e li ha trattati peggio dei criminali, obbligandoli a mostrare i documenti per poter tornare a casa”. “In seguito a queste valutazioni abbiamo deciso di sciogliere questo Comitato, che – spiegano – era nato proprio in previsione di un rapporto ‘costruttivo” con le autorità. Con sabato scorso è naufragata definitivamente questa possibilità e gli uomini e le donne del Comitato tornano ad essere semplicemente manifestanti. Non si tratta però della fine delle proteste. “Il corteo milanese – sottolineano – non ha ‘organizzatori’, o meglio ne ha svariate migliaia, tutti i manifestanti sono organizzatori. Noi siamo uno, nessuno, centomila. Il corteo è andato, va e andrà avanti anche senza di noi”.

Sabato scorso, dopo aver annunciato un percorso nei punti più sensibili della città e aver rifiutato le controproposte della Questura, i manifestanti hanno avviato la manifestazione e poi si sono sparpagliati violando la prescrizione del Questore Petronzi obbligando le forze dell’ordine a ripetuti interventi. Sono però i manifestanti a dire che non è possibile trattare con le autorità.

“Avendo revocato il preavviso . dicono -, nessuno dei membri del Comitato ha partecipato al corteo di sabato né può essere ritenuto responsabile della deviazione dal percorso prescritto” dal questore. “Quanto avvenuto – hanno proseguito – è stato semplicemente una riedizione degli eventi di quel sabato 18/9, quando il Signor Questore diffidò alcuni manifestanti ritenuti erroneamente gli ‘organizzatori’ del corteo dal presentarsi in piazza Fontana e indicò loro di svolgere una manifestazione statica all’Arco della Pace”. Anche in quel caso si tenne il corteo non preavvisato. “Come prevedibile ma anche come anticipato dai rappresentanti del Comitato alla Questura stessa, i manifestanti hanno smesso di seguirlo non appena hanno capito che chi stava davanti (agenti della forza ondulatoria) li stava portando lontano da ogni obiettivo sensibile, su viali lunghi e desolati fuori dal centro” a conferma, secondo loro, che tutti i partecipanti sono organizzatori.

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