Blitz studentesco alla Bayer Monsanto: “No ai brevetti, vaccini per tutti”

Azione dimostrativa alla sede di Milano.

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Sabato 6 novembre, in occasione del Global Day of Action lanciato da COP26Coalition, le studentesse e gli studenti del Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e provincia hanno organizzato un’azione dimostrativa contro la sede del colosso agro-farmaceutico Bayer-Monsanto. “Bayer-Monsanto fattura 40’000’000’000 di dollari annualmente mettendo a profitto i brevetti su farmaci e sementi. La loro ricchezza è prodotta dalla privatizzazione di tecnologie sviluppate in anni di ricerche pubbliche e sapere condiviso da migliaia di studiosi. Per sopravvivere alla crisi climatica, le tecnologie ed il sapere deve essere libero, condiviso ed accessibile. Non si può tollerare che in nome del profitto la conoscenza venga privatizzata”, scrivono i Collettivi in una nota.

“Mentre in Italia si discute di terze dosi, le popolazioni del sud globale stanno ancora aspettando la prima. Intere regioni sono tagliate fuori da ogni accesso al vaccino e alle cure mediche perché troppo povere per pagare, continuando a perpetrare dinamiche colonialiste. Mentre in occidente c’è chi ha il privilegio di mettere in discussione il vaccino, le attiviste e gli attivisti MAPA (Most Affected People and Areas) non possono far sentire la loro voce a causa dell’apartheid vaccinale, rendendo la COP26 un ‘festival del greenwashing del nord globale'”. Gli attivisti chiedono anche lo stop ai brevetti sulle sementi. “Solo 30 coltivazioni producono il 90% delle risorse alimentari globali. Bayer-Monsanto possiede il 30% del mercato delle sementi, facendo da capolista al rigido monopolio di poche multinazionali su queste risorse. Questo mercato distrugge il 75% della biodiversità agro-alimentare e costringe le popolazioni contadine ad industrializzare l’agricoltura. Con il 30% delle risorse alimentari a rischio per la crisi climatica, i brevetti sui semi devono essere aboliti ora”.

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