di Clizia Gurrado

Oggi, lunedì 25 ottobre, alle 20 al Teatro alla Scala va in scena l’ultima replica in calendario del capolavoro buffo di Gioachino Rossini, Il Turco in Italia, eseguito nell’edizione critica della Fondazione Rossini di Pesaro a cura di Margaret Bent.

Si chiude così l’autunno rossiniano milanese con questo titolo che ha visto Diego Fasolis sul podio, la regia di Roberto Andò e un cast che accanto a Rosa Feola comprende Erwin Schrott, Giulio Mastrototaro, Antonino Siragusa e Alessio Arduini.

La rappresentazione di venerdì 22 ha avuto applausi lunghi e calorosi per tutti i cantanti e per  tutta l’orchestra, maestro compreso.

Abbiamo incontrato in esclusivissima esclusiva Don Geronio, il personaggio  – interpretato da Giulio Mastrototaro –  che è uscito per noi dal libretto di Felice Romani ed  ecco cosa ci ha detto:

“Oh sorte deplorabile! oh destino!”

Ma cosa c’è Don Geronio,  cosa le sta accadendo? Perché si è affacciato così da quel palco del Piermarini? Perché non è rimasto in scena con gli altri cantanti?

“Sono solo un povero sgraziato marito disperato. Dover per tutto il ghetto correre a suo dispetto: cercar abiti a nolo, caricarsi qual asino da soma, diventar Kaimacan contra sue voglie…”

Povero Geronio, dobbiamo capirlo. La moglie, Donna Fiorilla, si è  invaghita del principe turco. Ma sentite cosa dice ancora: “Ma che moglie è la mia! Cospetto, è un satanasso in carne, e in ossa: ah più ci studio sopra, sempre meno l’intendo.”

Ma cos’ha sua moglie che non va?

S’è pettegola, ohimè! che malanno! S’è volubile, ohimè! che flagello! S’è capricciosa, ohimè! che martello! Oh, per Bacco, il ritratto a mia moglie, non mi fido nemmen d’abbozzar. Capellini, e capelloni, scufiettini, e scufiettoni, la carrozza alla bombé, li cavalli alla scudé, il ventaglio, il ventaglino, piume bianche, piume nere, perrucchini, e perrucconi, ricciottini, e ricciottelli, conciature con capelli … “

Su su Don Geronio si faccia forza,  stasera l’attende una nuova recita.

Le risposte di Don Geronio  sono state prese dal  recitativo secco del secondo Atto. E’ in questa scena che Mastrototaro si affaccia da un palco e si rivolge al golfo mistico e al pubblico in sala.

Il Turco in Italia  è la tredicesima opera di un ventiduenne Gioachino Rossini ed è stato scritto per la Scala nel 1814.  lI titolo mancava dall’allestimento Chailly/Cobelli del 1997.

Dramma buffo in due atti

Libretto di Felice Romani
Musica di GIOACHINO ROSSINI
Direttore DIEGO FASOLIS
Regia ROBERTO ANDÒ
Scene e luci GIANNI CARLUCCIO
Costumi NANÀ CECCHI
Video LUCA SCARZELLA

Personaggi e interpreti

 Selim – Erwin Schrott
Donna Fiorilla – Rosa Feola
Don Geronio – Giulio Mastrototaro
Don Narciso – Antonino Siragusa
Prosdocimo – Alessio Arduini
Zaida – Laura Verrecchia
Albazar – Manuel Amati

Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Maestro del Coro ALBERTO MALAZZI

 

di Clizia Gurrado

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