“Afghan Lives Matter”, in piazza per le donne afghane

Appuntamento domani all'Arco della Pace di Milano, per iniziativa del Cisda (Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane onlus)

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“Sono una donna che si è destata. Ho trovato la mia strada e mai tornerò indietro”. Queste parole, tratte da una poesia di Meena, attivista afghana fondatrice del movimento femminista rivoluzionario Rawa uccisa nel 1987, riecheggeranno, assieme ad altri testi di donne afghane, all’Arco della Pace di Milano, sabato pomeriggio alle 16. “Afghan Lives Matter – ogni vita conta” è lo slogan di questa iniziativa e delle altre sette che si svolgono contemporaneamente in tutta Italia. Promosse dal Cisda (Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane onlus), hanno visto l’adesione di decine di associazioni e sigle nel raccogliere l’appello delle donne di Rawa per una mobilitazione internazionale che dia voce alle donne afghane.
“Chiediamo che i governi e le istituzioni dei paesi dell’Unione Europea: non forniscano nessun riconoscimento al regime dei talebani; riconoscano come interlocutore politico le forze laiche e democratiche afghane come RAWA (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan) e Hambastagi; dicano “basta” a imperialismo, militarismo, fascismo e fondamentalismo religioso e smettano di usare i diritti delle donne per altri interessi; cessino la politica di contenimento delle migrazioni fondata sull’esternalizzazione e la militarizzazione delle frontiere e cancellino qualsiasi pratica di respingimento e detenzione; organizzino corridoi umanitari e ponti aerei per l’evacuazione immediata di coloro che sono in pericolo; blocchino, anche attraverso il disinvestimento nell’industria degli armamenti, il ciclo perverso delle “guerre
infinite” che imprigiona l’Afghanistan e buona parte delle popolazioni del Medioriente; istituiscano un osservatorio speciale per il monitoraggio delle violazioni dei diritti delle donne e dei diritti umani in Afghanistan; cessino di ubbidire in silenzio ai diktat degli Stati Uniti e di partecipare alle loro guerre, che portano solo più fondamentalismo, più emigrazione, più povertà; rendano conto del loro operato in questi lunghi 20 anni di guerra in Afghanistan”.

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