Via al bonus tv ma sarà per pochi

Solo 2,5 milioni di famiglie su 11 milioni con un apparecchio non compatibile con il nuovo digitale terrestre riusciranno a prendere l'incentivo statale. Il grande affare delle frequenze lo pagano i consumatori (già tassati con il canone).

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In vista del passaggio al nuovo digitale terrestre, recentemente rimandato al 2023, prende il via il nuovo bonus rottamazione TV, ma potrebbe non bastare per tutti. Già a febbraio 2020 l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research aveva evidenziato come fossero circa 11 milioni le famiglie con uno o più televisori non compatibili con il nuovo standard e che, pertanto, avrebbero dovuto metter mano al portafogli per cambiare apparecchio o comprare un decoder. Ma attenzione perché se è vero che il bonus è richiedibile fino ad esaurimento risorse, al momento non è dato sapere se i 250 milioni di euro stanziati riusciranno a soddisfare la domanda; ipotizzando l’importo massimo erogabile a famiglia, vale a dire 100 euro, il fondo potrebbe soddisfare la richiesta di sole 2,5 milioni di famiglie. Secondo il Sole24Ore, che ne ha scritto nei giorni scorsi, solo 1 su 10 riuscirà a ottenere il bonus. Insomma nel grande affare delle frequenze quelli che pagano il conto siamo noi, costretti a cambiare tv o a installare decoder (e a pagare pure il canone come tassa di possesso dello stesso apparecchio che siamo costretti a cambiare).

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