In un Paese tra i primi dieci del mondo, industrializzato e con una storia millenaria, succedono cose strane. Succede che un giorno un ex magistrato scrive un libro molto duro e documentato su come viene amministrata la giustizia italiana. Scrive di nomine pilotate, di attacchi da parte della magistratura a parti politiche sgradite. L’Associazione Nazionale Magistrati dice che vaglierà ogni singolo caso sollevato dall’ex magistrato, salvo poi spiegare che molti di quelli che sono stati additati delle cose peggiori si stanno dimettendo dall’associazione e che quindi l’associazione non può più far niente. Molto comodo.

Giustizia italiana, il referendum dei Radicali (appoggiato dalla Lega)

Intanto un partitino piccolo piccolo, i Radicali, propone l’ennesimo referendum sulla giustizia e raccoglie un solo appoggio: quello della Lega. L’idea è di separare le carriere: chi fa la pubblica accusa non si mette poi a fare il giudice terzo. Un po’ come succede negli altri nove primi Paesi al mondo, più o meno. Ma l’Associazione Nazionale Magistrati dice di no, ovviamente. E dice che si opporrà in ogni maniera possibile.

La giustizia italiana e il caso Eni: che debacle

Intanto a Milano è casino completo per la questione dell’Eni: una debacle totale. Non solo la Procura perde il processo contro la più grande delle partecipate dello Stato, ma addirittura finiscono indagati a Brescia perché avrebbero occultato prove decisive. Insomma, un casino.

Coppia uccisa sul Garda, i tedeschi indagati già a casa

In tutto questo proprio la Procura di Brescia fa tornare in Germania, sulla loro bella Porsche, due turisti tedeschi che completamente ubriachi hanno speronato e ucciso due italiani in barca sul lago di Garda. Dicono che la legge dice questo, e non ci si può far niente. Al contempo c’è gente che viene messa dentro per traffico di influenze che – si consentirà – pare reato un po’ meno grave di aver ammazzato due persone.

Siamo il Paese europeo con la storia più fulgida e millenaria, e uno dei dieci più ricchi al mondo. Ma che sia un Paese tra i più giusti non si direbbe proprio. E infatti non lo è.

 

Fabio Massa

 

 

Giustizia italiana: chi ammazza due persone torna a casa e chi fa “affari” sta in carcere

 

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