Recover Plan, Pd: sanità lombarda rischia di non sfruttarlo

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Il Pd Lombardo avvia una campagna di comunicazione e di ascolto sui temi del Recovery plan e sulle sue ricadute sulla Lombardia, “a partire dal tema più caldo”, quello della sanità perché, come è scritto sui manifesti che verranno affissi, “il servizio sanitario regionale va ricostruito”. Affissioni, dunque, e banchetti in tutte le province dai prossimi giorni fino ad ottobre, con uno slogan generale, “Riparte l’Italia, Recovery plan una sfida per il Paese”, e un primo slogan sul tema specifico della sanità, “Ricostruiamo il servizio sanitario regionale, Recovery plan, una vittoria per il Paese una sfida per la Regione”. Su un sito dedicato, il Pd lombardo dettaglia le sue proposte e chiede contributi ai cittadini. “I prossimi mesi sono una scommessa per la ripartenza dell’Italia e il ruolo della nostra regione è fondamentale – spiega il segretario regionale Vinicio Peluffo -. Fondamentale sarà lo strumento del Next generation Eu, che non era affatto scontato. È un risultato ottenuto da tutta l’Unione europea, con il contributo determinante del governo Conte due, del commissario Paolo Gentiloni, del presidente David Sassoli e della nostra delegazione al Parlamento europeo, dei ministri Amendola, Gualtieri e del viceministro Misiani. È un progetto di profondo cambiamento, che serve a cambiare le cose che non funzionavano in UE e in Italia. Queste sono le sfide del governo Draghi e il Pd è la forza politica che maggiormente le sente nelle sue corde. La nostra campagna declinerà le sei missioni sulla Lombardia, a partire dalla sanità, perché durante la pandemia non è andato tutto bene e il servizio sanitario regionale va ricostruito, anche grazie ai fondi del Recovery plan. Dal prossimo weekend terremo banchetti in tutta la Lombardia e affissioni in tutti i grandi comuni lombardi. È un percorso di ascolto e di proposta iniziato un anno fa con un incontro con esperti e cittadini che riproporremo il 5 luglio prossimo con l’agorà della salute, dopo avere elaborato una nostra proposta di riforma che abbiamo sottoposto nuovamente, nelle scorse settimane, al confronto di medici, professioni sanitarie, operatori del settore e associazioni. Le linee guida proposte dall’assessore Moratti per noi non sono sufficienti e temiamo che la Lombardia non sia in grado di utilizzare fino in fondo le risorse del Recovery plan.” “Torneremo nelle piazze e ci porteremo i temi del Recovery plan e della ricostruzione del sistema sanitario regionale che non è più rinviabile- aggiunge Fabio Pizzul, capogruppo Pd in Regione -. In questi mesi di pandemia è maturata la consapevolezza che ci vuole una sanità di prossimità, consapevolezza ben presente all’interno del Pnrr e che caratterizza la proposta che in questi mesi il PD è andato affinando. Vogliamo uscire dal palazzo perché abbiamo la brutta sensazione che la riforma della legge 23 del 2015 sia del tutto cucinata all’interno dei palazzi, mentre noi vogliamo tornare a mettere al centro le persone. In Lombardia non è andato tutto bene, non tanto perché è arrivato uno tsunami, ma perché c’era un sistema sanitario che non era all’altezza, a partire dal grande buco della sanità territoriale.” Secondo il capodelegazione Pd al Parlamento europeo Brando Benifei “la Lombardia deve sfruttare al meglio il PNRR che è frutto di un anno di negoziazione in cui il Pd sia a Roma che in Europa ha avuto un ruolo fondamentale. La Lombardia deve essere all’avanguardia nell’utilizzo del PNRR, a partire dalla sanità che è un tema fondamentale. Deve saper sfruttare l’enorme mole di risorse reali che ha a disposizione per realizzare un sistema sanitario migliore, capace di superare le gravi difficoltà che il Pd lombardo ha già evidenziato”. Per l’eurodeputata lombarda Patrizia Toia, “le risorse del PNNR possono cambiare volto al Paese e alla Lombardia. La mole degli investimenti è enorme e il successo dell’iniziativa è testimoniato dal fatto che a fronte di 20 miliardi di euro di titoli emessi dall’Europa i mercati ne hanno richiesti 140. Il Piano può dare una visione nuova dove la sanità è al primo posto. Gli elementi da valorizzare nel sistema sanitario sono tanti, oltre a quelli dell’assistenza e della cura. Basti pensare all’informatizzazione, alla ricerca che già in Lombardia è avanzata, all’industria farmaceutica. Il PNNR può contribuire a migliorare tutti i diversi aspetti della sanità specie in Lombardia. Sta alla politica, sia quella di Governo che di opposizione, trarre il meglio dal Piano”. “Il Recovery plan – conclude l’eurodeputato milanese Pierfrancesco Majorino – rappresenta una grandissima responsabilità. In parlamento ci siamo battuti molto e si tratta di una occasione che non possiamo permetterci di perdere, né di sprecare. Il rilancio e la ricostruzione della sanità lombarda devono avvenire innanzitutto a livello territoriale, a partire dall’assistenza domiciliare, finora reputata e trattata come marginale dal sistema lombardo. Ricordo che la malagestione lombarda è diventato un caso internazionale a cui è stata dedicata una sessione speciale al palamento europeo. Un pessimo esempio da cui prendere le distanze.”

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