E così, pare proprio che il rush finale sarà a due – salvo sorprese improvvise: Annarosa Racca contro Oscar di Montigny. La prima, presidente dei farmacisti lombardi, è una signora che sorride spesso, che veste elegante e che parla piano. Il secondo, invece, è il genero di Ennio Doris, ed è da sempre un vulcano di idee comunicative (ne ha dato un esempio nell’intervista rilasciata ad Andrea Montanari su Repubblica). Entrambi di fatto hanno detto sì: se glielo chiedono tutti quanti uniti, ci sono per sfidare Beppe Sala. Certo, ognuno ha dei problemi. La Racca quell’inchiesta (pare proprio una roba piccola piccola eh), e Di Montigny la parentela ingombrante. Ma sono problemi risolvibili, curve normali da campagna elettorale. Si decide mercoledì, ma il gioco parrebbe essere a due. Certo, c’è sempre Maurizio Lupi, spinto fortemente dal Corriere e da buona parte della stampa milanese. Anche se è caduto dal motorino e si è rotto un polso, la scelta politica rimane lui. Il timore di molti è che scegliendo lui, Salvini si rimetta nella stessa condizione di quando corse Stefano Parisi, con la Lega impegnata allo spasimo nel primo turno, e completamente assente nel secondo. Ci si ricorda di come è finita: ha vinto Beppe Sala.

 

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