Il Teatro alla Scala annuncia con commozione la notizia della scomparsa di Carla Fracci avvenuta oggi nella sua casa di Milano. Il Teatro, la città, la danza perdono una figura storica, leggendaria, che ha lasciato un segno fortissimo nella nostra identità e ha dato un contributo fondamentale al prestigio della cultura italiana nel mondo”. Così il Teatro alla Scala annuncia la scomparsa della grande ballerina, morta oggi all’età di 84 anni
“Con Maria Taglioni Carla Fracci è stata la personalità più importante della storia della danza alla Scala” ha dichiarato il Sovrintendente Meyer. “Cresciuta all’Accademia, ha legato intimamente il suo nome alla storia di questo Teatro. Nei mesi scorsi ho avuto il piacere di accoglierla diverse volte alla Scala dove veniva spesso e a gennaio siamo stati felicissimi di riaverla a trasmettere la sua esperienza alle giovani interpreti dell’ultima Giselle, che è stata per tutti un momento indimenticabile. La penseremo sempre con affetto e gratitudine, ricordando il sorriso degli ultimi giorni passati insieme, in cui si sentiva tornata a casa”.  Il direttore del Corpo di Ballo Manuel Legris ha dichiarato: “Ci lascia stupiti, in punta di piedi come Giselle, spirito che resta con noi, riempie le sale ballo, il palcoscenico e i nostri cuori, come la sua energia mai sopita, che ci ha catturato e affascinato quando è tornata a riabbracciare il Teatro e i suoi artisti. Un grande vuoto che, allo stesso tempo, ci fa sentire ricolmi e ricchi di tutta la sua storia, che è la storia del balletto, privilegiati per aver condiviso la sua arte che è vita, leggendario modello e fonte di ispirazione di tutte le generazioni di ballerine”.
Carla Fracci è una figura cardine della storia della danza e di quella del Teatro alla Scala, ma anche un personaggio di riferimento per la città di Milano e per tutta la cultura italiana – sottolinea il teatro celebrando la grande ballerina -. La storia fiabesca della figlia del tranviere che con talento, ostinazione e lavoro diventa la più famosa ballerina del mondo ha ispirato generazioni di giovani, non solo nel mondo della danza. Entrata nel 1946 alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, dove studia tra l’altro con Esmée Bulnes e Vera Volkova, Carla Fracci si diploma nel 1954 e nel marzo 1955 partecipa al “Passo d’addio delle allieve licenziande della Scuola di ballo” al termine di una rappresentazione de La sonnambula diretta da Leonard Bernstein con la regia di Visconti e Maria Callas protagonista. Nello stesso anno si rivela al pubblico sostituendo Violette Verdy nella Cenerentola di Prokof’ev e inizia un’ascesa che dal 1958 la vede prima ballerina. Nello stesso anno John Cranko, dopo Il principe delle pagode, la vuole nella parte di Giulietta in trasferta veneziana a San Giorgio Maggiore e la invita alla Royal Festival Hall, inizio di un’ascesa internazionale che tocca i maggiori palcoscenici e le più importanti compagnie del mondo, ma in cui la Scala conserva un ruolo centrale. Qui Carla Fracci danza tra gli altri con Mario Pistoni, Roberto Fascilla, Vladimir Vassiliev, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi, Mikhail Barishnikov, George Iancu e negli anni più recenti Massimo Murru e Roberto Bolle. Partner fondamentali restano Erik Bruhn, che le schiude le porte degli Stati Uniti, e Rudolf Nureyev con cui forma una coppia leggendaria. Interprete d’elezione dei grandi balletti romantici e delle nuove versioni dei classici create da Nureyev, la Fracci è anche dedicataria alla Scala di un numero imponente di nuove coreografie pensate per lei, da Sebastian di Luciana Novaro a La strada di Nino Rota e Mario Pistoni, Pelléas et Mélisande e Images d’Ida Rubinstein di Beppe Menegatti, fino a Chéri di Roland Petit (danzato per l’ultima volta alla Scala nel 1999 con Massimo Murru), e carismatica interprete dei balletti incastonati nelle opere inaugurali di Stagione: da Guglielmo Tell ai Vespri Siciliani e La Vestale, oltre che protagonista della rinascita di Excelsior con la regia di Pippo Crivelli. Proprio nella parte della Luce in Excelsior Carla Fracci ha calcato per l’ultima volta il palcoscenico del Piermarini nel 2000.
Nel gennaio 2021 Carla Fracci è tornata alla Scala su invito del Direttore del Ballo Manuel Legris per preparare le coppie di interpreti della ripresa di Giselle (Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko e Martina Arduino con Claudio Coviello) in due masterclass trasmesse dai canali social del Teatro e riprese nell’ambito della docuserie “Corpo di Ballo” trasmessa su RaiPlay e Rai5.

“Carla Fracci è stata una delle più grandi ballerine del mondo. Anzi, ci sono stagioni in cui è stata la più grande. In assoluto. Ma la sua vera grandezza non è raccontata solo dagli applausi, dalle critiche e dai premi. Carla non ha mai dimenticato le sue origini, perché non si è mai richiusa nella gloria, ma ha continuato a innovare e a innovarsi, non ha mai fatto mancare la sua voce e la sua critica nel commentare la nostra società e i suoi limiti. Per tutto questo Carla Fracci resterà nel cuore di Milano. Grazie, Carla, non dimenticheremo mai i voli della tua danza e la tua fedeltà alle tue radici. Le nostre radici. Le radici della Scala e della nostra Milano”. Così il sindaco Giuseppe Sala ricorda Carla Fracci, scomparsa oggi all’età di 84 anni.

“La più grande. Divina ed eterna. Piena di amore per la danza, di nuovi progetti, di idee per tutta la vita, con l’entusiasmo di una ventenne. L’Italia della cultura ti sarà grata per sempre, immensa Carla Fracci”. Cosi’ in un tweet il ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini ricorda Carla Fracci, scomparsa oggi all’età di 84 anni.

“Immenso talento e rigorosa disciplina: solo così si possono raggiungere le vette altissime toccate dall’arte di Carla Fracci e da lei donate al Teatro della sua città”. Così in un post l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno ricorda Carla Fracci, scomparsa oggi all’età di 84 anni.

“È mancata nella sua Milano, al cui prestigio internazionale tanto ha dato. Un commosso addio a Carla Fracci, simbolo assoluto della danza, dell’arte e della cultura, che in tanti anni di carriera formidabile ha illustrato il nome dell’Italia nel mondo”. Così il leader della Lega Matteo Salvini ricorda Carla Fracci, scomparsa oggi all’età di 84 anni.

“Profonda tristezza per la scomparsa di Carla Fracci, simbolo della danza e di Milano. La sua arte ci ha regalato momenti di rara bellezza e di grazia. Nel mio cuore resterà per sempre la prima ballerina, l’étoile della Scala. Ciao Carla”. Così Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione, ricorda Carla Fracci, scomparsa oggi all’età di 84 anni.

“Ci lascia Carla Fracci, la stella delle stelle. Una grandissima artista che ha scritto la storia della danza, dell’arte, della cultura. Un tratto indelebile che rimarrà impresso per sempre nel cuore e nella mente di tutti noi. Una milanese che amava infinitamente la sua città e la Lombardia”. Così il governatore lombardo Attilio Fontana ricorda Carla Fracci, scomparsa oggi all’età di 84 anni. “Nel 2020 le avevamo assegnato il Premio Rosa Camuna per certificare come la Regione considerasse la sua carriera simbolo dell’eccellenza lombarda”, spiega Fontana.

“La Lombardia piange Carla Fracci, una sua figlia illustre, che ha regalato prestigio al nostro territorio, rappresentandone l’identità culturale e la tradizione artistica. Addio all’immortale Carla Fracci, figlia di un tranviere della vecchia Milano. Addio alla farfalla che volava sul palco, la donna che teneva i piedi ben saldati per terra, conservando le sue solide radici. Oggi purtroppo salutiamo un’artista unica, divina, ma anche una persona che ha dato tanto alla cultura e al sociale, che ha amato la sua Milano e ne è stata un simbolo nel mondo, un’ambasciatrice della nostra eccellenza e della nostra voglia di fare”. Così l’assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, sulla scomparsa di Carla Fracci. “Sapremo ricordare Carla Fracci – aggiunge l’assessore – nel modo opportuno, perché il suo nome sarà sempre con noi, al presente, mai al passato. Lei era il sinonimo, incarnava, era tutt’uno con il ballo e con la danza”. “E il Teatro alla Scala – conclude Galli – la saluterà come merita, come i più grandi di sempre, come il maestro Toscanini e pochi altri. La farfalla continuerà a volare, in ognuno di noi”.

“Addio all’eterna ballerina romantica, alla Giselle per eccellenza, all’eleganza che diventa movimento lieve e leggero. Orgoglio milanese della Scala ha reso grande la danza in Italia e in tutto il mondo. Addio a Carla Fracci”. Così su Facebook la segretaria metropolitana del PD Milano Silvia Roggiani ricorda l’etoile Carla Fracci appena scomparsa.

L’apertura della seduta del Consiglio comunale di oggi, convocato in modalità ‘mista’, è stata dedicata con un minuto di silenzio a Carla Fracci, scomparsa oggi all’età di 84 anni. “Carla Fracci è stata una figura fondamentale della danza, della storia e della cultura italiana, un modello e una fonte di ispirazione per generazioni di ballerine in tutto il mondo. E’ stata un orgoglio per la nostra città: si è formata alla Scala, nel nostro teatro, e ha iniziato una carriera internazionale straordinaria. Ha interpretato tantissimi ruoli e personaggi, consacrata dal ruolo di Giselle che molti hanno amato anche grazie al suo contributo”, ha detto il presidente dell’Aula Lamberto Bertolé. “Ricordiamo anche le sue origini: sua madre era operaia e suo padre tranviere che per un caso del destino conduceva il tram numero 1 che passava proprio davanti al Teatro della Scala. Oggi la ricordiamo con un brevissimo momento ma avremo la responsabilità e il compito di farla conoscere a chi non ha avuto modo di conoscerla. Avremo il compito di celebrare Carla Fracci nel modo migliore possibile. E’ stata una grande milanese, che non ha mai trascurato anche i luoghi meno prestigiosi della città, pur avendo trascorso momenti nei posti più prestigiosi del mondo”, ha concluso Bertolé.

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