Razioni d’emergenza per 5 miliardi di api a rischio

Giornata mondiale delle api, Coldiretti: il clima pazzo ha sconvolto le fioriture e affamato le api, con gli apicoltori costretti a intervenire con razioni d’emergenza attraverso sciroppi a base di zucchero o lasciando alle api parte del poco miele prodotto.

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Foto di Thomas Schiewer da Pixabay

Il clima pazzo ha sconvolto le fioriture e affamato le api, che in Lombardia si stima siano circa 5 miliardi, con gli apicoltori costretti a intervenire con razioni d’emergenza attraverso sciroppi a base di zucchero o lasciando alle api stesse parte del poco miele prodotto fin qui. È quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione della giornata mondiale delle api istituita dall’Onu, che si festeggia il 20 maggio a livello planetario. Quest’anno però l’inverno bollente e la primavera segnata da ripetute gelate – sottolinea la Coldiretti – hanno creato in diverse zone gravi problemi agli alveari, con le api che non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare, a causa delle basse temperature che hanno danneggiato i fiori.

Foto di Pexels da Pixabay

Le difficoltà delle api – continua la Coldiretti – sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che questi insetti contribuiscono all’impollinazione. In media una singola ape – precisa la Coldiretti – visita in genere circa 7000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di esplorazioni floreali per produrre un chilogrammo di miele. Un ruolo fondamentale considerato che – evidenzia la Coldiretti – dall’impollinazione dalle api dipendono, in una certa misura, ben 3 colture alimentari su 4, come mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri e i meloni secondo la Fao, ma l’impollinazione operata dalle api è fondamentale anche per la conservazione del patrimonio vegetale spontaneo.

Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay

Il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta – continua la Coldiretti – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.

 

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