Ho sempre pensato che le classifiche sulle vaccinazioni valgono poco, e lo penso anche oggi. Così, non mi scandalizzavo ieri perché la Lombardia era quart’ultima, e non gioisco oggi che è a metà classifica nella percentuale e prima per numero assoluto di somministrazioni. Francamente: chissenefrega. Questa non è una gara, ma una sfida globale. Meglio si fa, più siamo contenti tutti come Italia. E – per dirla tutta – voglio proprio vedere la differenza tra il 91,9 per cento della Lombardia e il 91,1 per cento del Lazio. Non ce ne è, di differenza. Vedremo alla fine, quando tutti saremo fuori, quel che hanno fatto le Regioni. E là si potranno dare giudizi definitivi. Intanto però mi preme rilevare un po’ di cose. La prima cosa è che la politica influenza la narrazione. E molto. Sapete che nella Puglia di Emiliano sono al 95 per cento di somministrazioni? Però prevale l’idea che la Puglia è zona rossa e che tutto va male madama la marchesa. Forse perché Emiliano non fa parte del gruppo dirigente del Pd? La pessima Liguria di quel Toti? Quarto posto. Eppure non ne parla nessuno. E che dire dell’Emilia Romagna, che era il modello per tutta Italia finché Bonaccini poteva aspirare ad essere segretario Dem e adesso invece è ignorata dai grandi media? Quinto posto, e non con poche centinaia di migliaia di dosi, ma con un milione e 600mila. Pare stia facendo bene. Non parliamo del Veneto: era l’alternativa leghista alla pessima Lombardia, e tutti dovevano cogliere le differenze. Poi Salvini arriva al governo e Zaia finisce nel cono d’ombra: non se ne occupa più nessuno anche se sta andando assai bene. E il Lazio dell’ottimo Zingaretti? Là le vaccinazioni sono state efficacissime finché era segretario Pd. Adesso sta sotto la Lombardia, ma non ne parla nessuno. Non ne faccio una questione di parte, come si è visto. Perché usare una classifica come quella delle vaccinazioni è stupido da qualunque parte la si guardi. Il senso di questi numeri qual è? Nessuno. Ripeto. Non aveva nessun senso prima, non ce l’ha ora. Ma se non hanno senso, allora non ha senso neppure usarli, e lo si è fatto per mesi, sulla stampa, come clava contro gli avversari.

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