“L’Università Cattolica ha attraversato il ‘900 e tutti i suoi rivolgimenti, affrontato i momenti difficili e contribuito con passione a quelli di crescita, ha insomma accompagnato l’evoluzione della società italiana, sempre restando testimone dei propri valori, salda nel riferimento trascendente, vigile custode della propria indipendenza”. Lo ha sottolineato il rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Franco Anelli, nel suo discorso di apertura del nuovo anno accademico dell’ateneo. L’università milanese, fondata il 7 dicembre del 1921, quest’anno celebra i 100 anni. “Il più grande dono che questo ateneo può rivendicare di aver dato alla società italiana sono, più ancora della ricca produzione scientifica e della testimonianza culturale, le persone che qui sono state educate – ha aggiunto Anelli -. I nostri oltre 300 mila laureati e diplomati dalla fondazione”. “Le università, del resto, esistono per questo, per dare un futuro ai giovani attraverso la conoscenza e così assicurare la continuità di una civiltà. E sono nate dalle crisi, per questo non dobbiamo temere della loro capacità di superarle.” Il rettore, in un passaggio ha voluto sottolineare l’identità che “non ha a che fare con i trattati, con la diplomazia o con decisioni maggioritarie di istituzioni politiche: è invece un dato, una realtà intellettuale e morale che, semplicemente, non si può negare, soltanto riconoscere. Ogni nazione europea è intrinsecamente europea perché lo è culturalmente”. “A questo fenomeno plurisecolare le università hanno dato un contributo decisivo quanto evidente. Ora hanno anche il compito di riaffermarlo, di farlo comprendere: – ha concluso – conoscere la nostra cultura significa riconoscerne la dimensione essenzialmente continentale. E significa anche coglierne la contestualizzazione storica”. La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Presidente Mattarella.

 

 

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