Consumi beni durevoli, Lombardia maglia nera: -12,7%

93

Il crollo del mercato dell’auto (-22,2% di spesa da parte dei privati nel segmento del nuovo e -14,7% in quello dell’usato) trascina al ribasso la spesa in beni durevoli delle famiglie lombarde nel 2020: il calo del 12,7% rappresenta la flessione più ampia (-10,3% la media nazionale) rilevata dall’Osservatorio dei Consumi Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia. Al contrario, il comparto dell’information technology fa segnare una straordinaria accelerazione del 28,8% sull’onda della digitalizzazione degli ambienti domestici innescata dalla trasformazione in chiave smart del lavoro e dello studio. «La contrazione dei consumi di durevoli a quota 12,318 miliardi non ridimensiona il ruolo di locomotiva d’Italia della Lombardia – commenta il responsabile dell’Osservatorio, Claudio Bardazzi -. Il reddito pro capite, nonostante un calo del 2,5%, si assesta a 23.320 euro ed è secondo soltanto a quello del Trentino Alto-Adige. Nel paniere dei durevoli, i lombardi hanno speso di più rispetto al 2019 sia in elettrodomestici (+2,7%) che in articoli di elettronica (+5,7%), ma hanno ridotto gli acquisti per mobili (-12,8%) e telefonia (-3,4%)».

 L’ANALISI PROVINCIALE. «Le province con una dinamica migliore della spesa complessiva in durevoli rispetto alla media lombarda sono Sondrio (-10,3%), Brescia (-11,8%), Cremona (-11,9%) e Bergamo (-12,0%), mentre Milano è perfettamente in linea con il dato regionale (-12,7%) – sottolinea Bardazzi -. Fanno peggio Como (-12,9%), Lecco (-13,0%), Varese (-13,1%), Mantova (-13,2%), Pavia e Lodi (entrambe -13,3%) e, infine, Monza e Brianza (-14,2%). In termini di spesa, secondo i calcoli dell’ Osservatorio Findomestic, nel 2020 una famiglia lombarda ha destinato all’acquisto di beni durevoli 2.696 euro, vale a dire 348 euro in più rispetto alla media nazionale. Il primato spetta a Monza-Brianza che, con 2.960 euro per famiglia, occupa il terzo posto nella graduatoria di tutte le province italiane, preceduta da Modena e Trento. Decima nella classifica nazionale è Varese (2.874 euro), seguita da Cremona (2.827 euro), Lodi (2.814 euro), Como (2.802 euro), Lecco (2.726 euro) e Pavia (2.723 euro). Al di sotto della media regionale si collocano Mantova (2.672 euro), Brescia (2.667 euro), Milano (2.606 euro), Bergamo (2.585 euro) e Sondrio che, con 2.412 euro, è 54esima nella graduatoria delle 107 province italiane»

MILANO. Il capoluogo lombardo è la provincia con il reddito per abitante più elevato del Paese: 28.004 euro (in decrescita del 2,6%). Nel 2020 i milanesi hanno destinato all’acquisto di beni durevoli 4,159 miliardi di euro (ovvero 2.606 euro per famiglia) contro i 4,765 miliardi del 2019, come certifica l’Osservatorio Findomestic. Le famiglie meneghine hanno speso 1 miliardo e 48 milioni per l’acquisto di auto nuove (-23,4%), 1 miliardo e 82 milioni per quelle usate (-15,5%) e 121 milioni per i motoveicoli (-0,2%). Il mercato degli elettrodomestici ha toccato i 297 milioni (+3,1%) e quello dell’elettronica di consumo è aumentato del 7,2% raggiungendo 127 milioni. Crescita record nel quadro regionale per l’IT: +32,4% per un valore di 181 milioni. Segno negativo, invece, per la telefonia (-3,3% a quota 404 milioni) e per i mobili (-13,1% per 899 milioni).

BRESCIA. Il reddito pro capite dei cittadini della provincia di Brescia è arretrato del 3,1% (il calo più marcato in Lombardia) slittando a 19.241 euro. La spesa complessiva per i beni durevoli nel 2020 è stata di 1,468 miliardi (2.667 euro a famiglia) rispetto agli 1,663 miliardi dell’anno precedente, come rilevato dall’Osservatorio Findomestic. Nel settore della mobilità, le auto nuove hanno alimentato un mercato da 380 milioni (-21,0%), di poco inferiore a quello delle auto usate (395 milioni con una perdita del 13,9%). Più contenuto è stato il calo per i motoveicoli: -2,1% per 35 milioni totali. Nell’ambito dei beni per la casa, la crescita del 26,9% ha portato l’IT a 56 milioni, mentre elettrodomestici (106 milioni) e elettronica di consumo (44 milioni) sono aumentati rispettivamente del 2,7% e del 4,6%. La telefonia ha subito una contrazione del 2,7% per un valore complessivo di 123 milioni. Il comparto dei mobili ha perso l’11,7% (comunque la flessione più contenuta nel quadro regionale) retrocedendo a 328 milioni.

BERGAMO. In provincia di Bergamo nel 2020 il reddito pro-capite è scivolato a 20.254 euro con un decremento di 3 punti percentuali. La spesa per beni durevoli delle famiglie bergamasche è stata di 1,231 miliardi, pari a 2.585 euro a famiglia (-12,5%). L’anno scorso sono stati spesi 326 milioni di euro per le auto nuove (-21,3%), 333 milioni per quelle usate (-11,9%) e 38 milioni per i motoveicoli (-5,4%). L’Osservatorio Findomestic ha registrato aumenti significativi nei principali segmenti della tecnologia legata all’abitare: +22,5% per l’IT (45 milioni), +2,7% per l’elettronica di consumo (36 milioni) e +1% per gli elettrodomestici (90 milioni). Pesanti, invece, i cali per i mobili (-12,7%, 265 milioni) e per la telefonia (-3,7%, 98 milioni).

MONZA-BRIANZA. Il reddito pro-capite dei cittadini della provincia di Monza e Brianza nel 2020 è diminuito del 2,5% attestandosi a 24.860 euro. Rispetto al perimetro dei beni durevoli, l’Osservatorio Findomestic ha calcolato che il territorio provinciale di Monza e Brianza è quello con la spesa media familiare più elevata dell’intera Lombardia (2.960 euro per 1,128 miliardi totali), nonostante una contrazione del 14,4%. Sul fronte della mobilità, gli acquisiti hanno subito un forte ridimensionamento: il mercato delle auto nuove è sceso a 320 milioni (-24,1%) e quello delle auto usate a 291 milioni (-17,2%). Si tratta dei passivi più pesanti dell’intera Lombardia. Il mercato dei motoveicoli ha registrato una perdita del 6,7% raggiungendo appena i 30 milioni. Negativa anche la dinamica di mobili (-12,1%, 239 milioni) e telefonia (-3,3%, 89 milioni). Le note positive arrivano dall’IT, che ha toccato i 46 milioni con una crescita del 28,7%, dall’elettronica di consumo (+4,3% per 33 milioni) e dagli elettrodomestici (+2,9% per 80 milioni).

VARESE. In provincia di Varese nel 2020 il reddito pro-capite è calato del 2,2% (21.876 euro) e la spesa per i beni durevoli è diminuita del 13,3% (1,123 miliardi pari a 2.874 euro a famiglia). Gli autoveicoli, come rilevato dall’osservatorio Findomestic, continuano a rappresentare la voce di spesa più consistente per i varesini, a dispetto della debolezza dei mercati: -19,7% per le auto nuove (345 milioni), -16,3% per quelle usate (287 milioni) e -6% per i motoveicoli (29 milioni). In linea con le tendenze nazionali e regionali, i cittadini della provincia di Varese hanno destinato le proprie risorse specialmente allo sviluppo tecnologico della casa: l’IT è aumentata del 28,1% (94 milioni), l’elettronica di consumo del 6% (33 milioni) e gli elettrodomestici del 2,6% (76 milioni). Segno meno per la le telefonia (-4,3% a quota 88 milioni) e, soprattutto, per i mobili (-13,3% per 228 milioni complessivi).

COMO. Il decremento dell’1,9% ha portato il reddito pro capite dei comaschi a 21.025 euro. Il giro d’affari dei beni durevoli in provincia di Como nel 2020 è stato di 740 milioni con una perdita del 12,9%. Particolarmente negativo, come attesta l’Osservatorio Findomestic, l’andamento di mercato delle auto nuove: -20,8% per 228 milioni in tutto. Profondo rosso anche per le auto usate (-13,6% per 175 milioni) e per i motoveicoli (-10,3% a 23 milioni). Tra i beni per la casa, sono state pesanti le perdite nel comparto dei mobili, che non è andato oltre i 158 milioni (-13,4%). Al contrario, hanno preso il volo gli acquisiti IT (+26% per 24 milioni totali), elettronica di consumo (+7,2% per 23 milioni) e elettrodomestici (+2,1% per 51 milioni). In sofferenza, invece, la telefonia con un – 4% che ha fatto scivolare il mercato provinciale a 59 milioni.

PAVIA. In un contesto generale di recessione, la provincia di Pavia è riuscita a limitare i danni con una flessione del reddito pro capite dell’1,6%. Lo scorso anno i pavesi hanno speso in beni durevoli 684 milioni, vale a dire il 13,3% in meno rispetto al 2019. Il passivo più ampio – secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic – ha riguardato le auto nuove: -23,1% per una spesa totale di 192 milioni. Un valore analogo a quello delle auto usate: 191 milioni con una contrazione del 13,5%. E per i motoveicoli, con un mercato da 14 milioni, la perdita è stata dell’11,7%. L’altra faccia del 2020 è rappresentata dai beni per la casa: gli elettrodomestici hanno raggiunto i 45 milioni (+3%), l’IT 24 milioni (+28,2%) e l’elettronica di consumo 18 milioni (+5,2%). Male i mobili (-13,1%), che sprofondano a quota 144 milioni, e la telefonia (-3,3%), in arretramento a 56 milioni.

MANTOVA. In provincia di Mantova, nel 2020, il reddito per abitante è calato del 2,5%: con 19.146 euro è il secondo più basso della Lombardia. Le famiglie mantovane hanno speso in media 2.672 euro in beni durevoli per un giro d’affari di 468 milioni, che si è assottigliato del 13,2%. Come per gli altri territori della regione, le peggiori performance di mercato – registrate dall’Osservatorio Findomestic – riguardano la mobilità: -24% per le auto nuove (111 milioni totali), -14,7% per quelle usate (122 milioni) e -19,3% per i motoveicoli (10 milioni). Anche le vendite di mobili risultano in grave perdita: -12,9% con una spesa che si è ridotta a 114 milioni. Nel settore della telefonia, Mantova ha limitato il passivo a -2,2% (44 milioni). Gli acquisti della popolazione virgiliana si sono concentrati sui segmenti tech: l’IT ha compiuto un balzo in avanti del 27,4% (18 milioni), l’elettronica di consumo è aumentata del 4,6% (14 milioni) e gli elettrodomestici sono cresciuti del 3% (34 milioni).

CREMONA. Nel 2020 il reddito pro capite dei cremonesi ha subito una contrazione dell’1,7% slittando a 20.945 euro: una perdita contenuta rispetto alla media regionale del 2,5%. I dati dell’Osservatorio Findomestic dimostrano che la spesa per beni durevoli in provincia di Cremona è scesa a 443 milioni (ovvero 2.827 euro a famiglia) con un arretramento dell’11,9%. La parte del leone è toccata all’IT con un’accelerazione del 27,8% che ha spinto il mercato a quota 15 milioni. Bene anche le vendite di elettrodomestici (+2,6% per 31 milioni totali) e di elettronica di consumo (+5,1% per 13 milioni). Negativo l’andamento di tutti gli altri comparti, in particolar modo quello dei motori: -21% per le auto nuove con una spesa di 121 milioni, -11,9% per le auto usate con un giro d’affari di 120 milioni, -6,1% per i motoveicoli con un fatturato di 10 milioni. Tra i flop anche i mobili (-12,2% per 97 milioni complessivi) e la telefonia (-4,7%), peggior risultato in regione, per 37 milioni totali).

LECCO. Con un reddito pro capite in decrescita del 2,6% (22.578 euro), la provincia di Lecco l’anno scorso ha speso in beni durevoli 400 milioni di euro (-13%), vale a dire 2.726 euro a famiglia, come risulta dai numeri dell’Osservatorio Findomestic. Il dato più pesante – sia in valore assoluto che in termini percentuali – è quello relativo agli acquisti di auto nuove: 112 milioni di euro in tutto per un crollo del 21,4%. L’intero comparto della mobilità risulta in discesa, con le auto usate a 106 milioni (-14,1%) e i motoveicoli a 11 milioni (-11,9%). Le famiglie lecchesi hanno tagliato anche le spese per i mobili e per la telefonia, calate rispettivamente del 13,7% (84 milioni) e del 4,1% (34 milioni). Per la provincia di Lecco vale il trend rilevato negli altri territori lombardi: a crescere nel 2020 sono stati i beni tecnologici, con l’impennata di IT (+27%, 13 milioni) ed elettronica di consumo (+6,7%, 12 milioni) e i buoni risultati degli elettrodomestici (+2,6%, 29 milioni).

LODI. Reddito pro capite a 20.350 euro (-2,4%) e consumi di beni durevoli a 279 milioni (cioè 2.814 euro a famiglia) con una diminuzione della spesa del 13,3%, la seconda più marcata nel quadro regionale. La provincia di Lodi ha chiuso il 2020 con numeri che rispecchiano la situazione di difficoltà economica generalizzata e testimoniano la trasformazione dei bisogni familiari. La conferma arriva anzitutto dal netto incremento dei numeri nel comparto IT: +26,6% per un fatturato di 10 milioni. Allo stesso modo sono cresciuti gli acquisiti di elettrodomestici (+2,6% per 19 milioni) e di elettronica di consumo (+3,8% per 8 milioni). Per il resto il bilancio 2020 del territorio lodigiano riserva dati negativi, a partire dalla spesa per le auto, sia nuove (22,6% per 81 milioni totali) che usate (-15,3% per 72 milioni). In tema di mobilità, cala anche il mercato dei motoveicoli (-6,1% per 8 milioni). La perdita è a doppia cifra per il comparto dei mobili: -11,8% con una spesa che si ferma a 60 milioni. La telefonia, invece, lascia sul campo il 3,3% con un volume d’affari di 22 milioni.

SONDRIO. In ambito regionale, Sondrio è la provincia con il reddito pro capite minore: 18.729 euro, in flessione del 2,5% nel 2020. Le famiglie del territorio – come emerge dall’Osservatorio Findomestic – hanno concentrato in beni durevoli una spesa di 194 milioni: il passivo del 10,3% rispetto al 2019 è quello meno pesante dell’intera Lombardia, ma il budget medio familiare resta comunque il più basso (2.412 euro). La provincia di Sondrio è quella dove il mercato delle auto nuove ha retto meglio, con un passivo del 14,7% ed una spesa complessiva di 40 milioni. I sondriesi hanno speso di più in auto usate: 55 milioni, dato comunque in calo del 15,3%. Sul fronte dei motoveicoli, invece, il fatturato di 5 milioni ha patito una contrazione del 3,9%. Il segno più brilla nel panorama dei beni per la casa, con la crescita di elettrodomestici (+3,1% per 16 milioni), elettronica di consumo (+5,8% per 6 milioni) e soprattutto IT (+24,6% per 7 milioni). Sono diminuiti, infine, gli acquisiti di mobili (-12,7%, 47 milioni) e di prodotti di telefonia (-4,1%, 19 milioni).

Claudio Bardazzi

Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedenteNavigli, in via Ascanio Sforza zona pedonale serale
Articolo successivoCovid, Lombardia verso la zona arancione da lunedì 12 aprile
Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati