La verità sui numeri io non la so. E questo mi fa innervosire non poco. Perché i numeri sono numeri. E a differenza dei virologi, che sono diventati tipo i meteorologi, dovrebbero avere una loro solidità, una loro sicurezza, i numeri e le cifre.

Piccola rassegna minima di cose incomprensibili.

1) Le scuole. Sono fonte di contagio oppure no? Non si capisce. Per alcuni le scuole sono il luogo dove tutto ha inizio e prosegue, e i bimbi dei piccoli untori. Per altri invece le scuole sono perfettamente sicure. Anche perché – udite udite – praticamente tutti gli insegnanti lombardi sono stati vaccinati.

2) Le università. Mi spiegate a che cosa è servito far passare avanti i professori universitari rispetto ai nonni di 80 anni se poi non riprendono a insegnare ai ragazzi in presenza? Se sono stati vaccinati, i professori universitari devono andare a lavorare. Sennò la prossima volta vacciniamo i tramvieri di Atm e le cassiere, che in smartworking non ci possono andare.

3) La campagna di vaccinazioni di Regione. Ieri il dg di Aria Gubian ha detto che le dosi Pfizer sono esaurite. Esaurite. Vuol dire che non ce ne sono più. Il che ci dice che sono state praticamente tutte inoculate. Dunque, o dice il falso, e allora si verifichi con i numeri e Gubian si dimetta, oppure dice il vero. E se dice il vero smettetela di rompere il cazzo con i genitori nonni zii che non sono stati vaccinati, perché le cose sono due: o le dosi Pfizer le hanno fatte a gente che non ne aveva diritto (bisogna portare le prove, please), oppure semplicemente se non ci sono non ci sono e bisogna aspettare che arrivino. Il che non toglie che convocare anziani a mezzanotte perché si presentino a 40 chilometri di distanza è da criminali. Criminali. E qualcuno ne dovrà assolutamente rispondere.

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