Ha preso il via la campagna nazionale Confcommercio “Il Futuro non (si) chiude” e Confcommercio Lombardia in una nota lancia l’allarme: “In Lombardia il 2020 si è chiuso con un calo dei consumi di 22 miliardi di euro. Un vero shock economico per le imprese, che non possono sopportare ancora a lungo chiusure non accompagnate da adeguati indennizzi. Abbiamo di fronte tre emergenze: vaccini, sostegni e riaperture”. “La crisi è profonda e trasversale: dal comparto turistico alla ristorazione e all’accoglienza; dalla filiera degli eventi e dei catering al commercio al dettaglio e all’ingrosso” spiega Confcommercio Lombardia. “Le chiusure, il coprifuoco, le restrizioni di movimento, pur motivate dall’emergenza sanitaria, hanno messo in crisi l’intero sistema. Per questo servono azioni concrete e servono subito”. “Sui sostegni c’è molta delusione” rileva Confcommercio Lombardia “perché si tratta di risorse assolutamente non adeguate alle esigenze e alle aspettative delle imprese. Conti alla mano, ogni attività si ritroverà con cifre che copriranno a malapena qualche spesa fissa, non di più. E ricordiamo sempre la zona rossa in cui finì per errore la Lombardia a metà gennaio, per la quale le imprese aspettano ancora risarcimenti specifici. Sul fronte vaccini la parola d’ordine è una soltanto: accelerare”. “E’ chiaro che così non si può continuare. Gli operatori di tutti i settori chiedono solo una cosa: poter lavorare. In sicurezza, certamente, ma non è più possibile andare avanti con chiusure ad oltranza senza alcuna prospettiva e senza indennizzi adeguati”. Per questo Confcommercio Lombardia aderisce e rilancia la campagna nazionale di Confcommercio “Il Futuro non (si) chiude” che, con un video e scatti fotografici d’autore dal forte impatto emotivo mostra, nel modo più realistico possibile, gli effetti della pandemia soprattutto nel commercio, nel turismo e nella cultura. “L’obiettivo della campagna ‘Il futuro non (si) chiude” conclude Confcommercio Lombardia “è far sentire la voce delle imprese che stanno pagando un conto pesantissimo alla pandemia, ma che non vogliono arrendersi e chiedono, in sicurezza, di poter ripartire”.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati