Sequestrati beni per un valore di due milioni di euro a un truffatore “rip deal” [VIDEO]

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Truffe e rapine, commesse dopo aver carpito la fiducia delle proprie vittime spacciandosi per rispettabile uomo d’affari. La tecnica sempre la stessa: quella del “rip deal”, ovvero dello scambio di valuta propone scambio di valuta non dichiarata, magari inserita in mezzo a una trattativa di cessione/acquisto per una proprietà immobiliare. E di raggiri del genere, dal 1995 in poi – anno in cui prende il via la sua carriera criminale – il 42enne Paolo Lisi ne ha commesse parecchie. Tanto che, oltre al sequestro di immobili e terreni per un valore di 2 milioni di euro – nelle mani degli inquirenti sono finite una lussuosa villa nel comune di Lainate, dotata di piscina coperta e persino sala gaming, ma anche un immobile e due terreni nelle vicinanze di Imperia – effettuato oggi dalla polizia di Stato, a suo carico c’è un precedente simile: nel 2008, gli vennero sequestrati un’abitazione nel comune di San Giuliano Milanese, due autovetture e alcuni conti correnti intestati alla moglie per un valore complessivo di 700 mila euro.
L’ultimo tentativo di truffa che ha visto protagonista Paolo Lisi risale appena al 2018, quando in un albergo del centro di Milano si diede appuntamento per concludere l’acquisto di 25 mila euro di bitcoin da pagare, in parte, con contante contraffatto. Inganno che non andò a buon fine solo per via dell’intervento lì presente. Ma decisamente meglio finì nel 2002 quando una cittadina tedesca venne alleggerita, presso l’Holiday Inn di Assago, della sua borsa contenente 110 mila euro in contanti, cifra necessaria per l’acquisto di un immobile che Lisi le aveva proposto. Nel 2003, invece, l’oggetto da vendere era una barca da 150 mila euro e la vittima era un cittadino tunisino che s’incontrò col 42enne in stazione Centrale e finì rapinato.

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