C’è una cosa della quale personalmente mi picco, in questa lunga pandemia: non ho mai fatto una intervista, a un virologo. Mai. E’ un punto di orgoglio. I virologi sono stati, mediaticamente parlando, il frutto più avvelenato dell’ultimo anno, quello che abbiamo buttato giù per la gola agli italiani inconsapevoli e disperati di informazione. E adesso ce ne rendiamo conto. Varie cose: ieri diamo per primi la notizia che le scuole, a Milano, stanno per chiudere, che comincia la zona rossa a breve. Eppure in tantissimi mi hanno chiamato per dire “è proprio vero”? E perché lo chiedono? Le fonti, si sa, sono le autorità regionali. Però non c’è un virologo a supporto che con la sua opinione “certifichi” la notizia. O che te la smonti, perché ormai può succedere di tutto. Per esempio Andrea Crisanti, vera e propria velina della tv, ieri ha detto che meglio di Figliuolo potrebbe fare un manager Amazon, il che va anche bene, potrebbe anche essere giusto, in linea di massima. Se i vaccini sono prodotti da distribuire, i campioni del mondo sono gli uomini di Bezos. Ma non dovrebbe dirlo un Andrea Crisanti. Poi c’è Massimo Galli. Per lui si dice che potrebbe ottenere presto una candidatura. Chi lo vuole candidato in parlamento tra due anni, quando ormai sarà pensionato e libero dal reparto, perché con tutte le ospitate (a proposito, in reparto ci andava??) si è fatto una riconoscibilità non da poco. Ovviamente, candidato nel collegio di Milano, schieramento di centrosinistra. C’è chi ipotizza lo stesso per Bassetti, ma nel centrodestra ligure. Lopalco è l’unico che ha incassato il dividendo subito, ed è assessore alla Sanità in Puglia. Abbiamo prodotto una generazione di virologi ed esperti vari ed eventuali veline, ce li troveremo presto in politica. Del resto, chi è causa del proprio male può solo piangere se stesso.

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