Scuola, blitz di studenti in Piazza Affari per rientro in aula

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Suona la campanella in piazza Affari ma non è quella del ritorno in aula. Un centinaio di persone tra studenti, docenti e genitori si sono date appuntamento per protestare contro la mancata riapertura delle scuole.
“Oggi assistiamo all’ennesima promessa non mantenuta! Le scuole superiori non sono state aperte – accusa la portavoce milanese del comitato Priorità alla scuola Chiara Ponzini -. Nel lungo elenco delle promesse mancate, questa si aggiunge a quelle sul tracciamento quasi dimenticato, ai test sulle scuole mai avvenuti. Quei test che secondo il sito di Ats da mesi dovrebbero essere eseguiti in ogni istituto. In Toscana, in Emilia e in Lazio i test rapidi per la popolazione scolastica sono arrivati o stanno arrivando, da noi nulla. Nessuno poi dice esplicitamente che la nuova curva crescente è quella dei contagi di Natale e delle folle dello shopping – ha continuato -. Abbiamo scelto questa piazza perché vogliamo parlare delle quarantene che solo i ricchi possono permettersi, delle fasce più deboli che stanno vivendo una crisi che potrebbe essere irrimediabile. Per loro e insieme a loro dobbiamo lottare per provvedimenti urgenti e universali di sostegno e recupero di condizioni materiali dignitose, di reingresso nella formazione e nel lavoro. Il dato dell’abbandono scolastico in Italia è passato dal 14% prima della pandemia al 20% di oggi. Chi paga la crisi culturale e dell’istruzione è esattamente la stessa fascia di popolazione che paga la crisi economica. Dalla pandemia e dalla crisi si deve uscire tutti insieme, in nuove condizioni di uguaglianza e con le stesse opportunità. Le opportunità che solo una scuola pubblica e aperta ci può dare”.
Il Dpcm del 3 dicembre prevedeva il rientro in presenza dal 7 gennaio del 75% degli studenti, successivamente l’ordinanza del 24 dicembre del ministro Speranza ha abbassato la quota al 50% dopodiché nella notte tra il 4 e il 5 gennaio l’apertura delle scuole è stata posticipata all’11 gennaio ma alcune regioni si stanno muovendo diversamente come il Veneto.
“Penso che la didattica a distanza non sia scuola, soprattutto perché in questo periodo ha aumentato l’abbandono scolastico. Quasi 1,2 milioni di studenti ha lasciato. Sia per motivi di connessione, ma soprattutto di abbandono nel senso proprio della parola. Hanno abbandonato quel metodo di studiare davanti a un computer. La didattica a distanza rischia di far abbandonare, di lasciare indietro tutti quegli studenti che non trovano più una forma di studio davanti a un computer” ha sottolineato la studentessa Paola Di Lauro dell’Istituto Severi-Correnti.
“La Dad non è scuola quando lo capirete ve ne pentirete”; “Chi taglia la scuola cancella il futuro” e “Investiamo sui mezzi pubblici” alcuni dei cartelloni esposti dai manifestanti.
Resta ancora poca chiarezza sull’esame di Stato che i ragazzi del quinto anno dovranno sostenere: “Quest’anno abbiamo la maturità e non abbiamo ancora la più pallida idea di come sarà e di quali prove dovremo sostenere – spiega Chiara Frediani -. Non riusciamo ad assumere le competenze che dovremmo avere. Sono preoccupata, a gennaio di norma bisognerebbe iniziare a studiare per l’esame di Stato ma stiamo perdendo solo tempo”.
Questa mattina alcuni studenti si sono dati appuntamento davanti all’ufficio scolastico bloccandone l’ingresso con del nastro. I giovani hanno acceso fumogeni e affisso un striscione con scritto: “Dannazione Azzolina Dimettiti”. Sempre nella mattinata, in viale Marche all’estero dell’Istituto Cremona-Zappa docenti e studenti hanno continuato le lezioni in didattica a distanza all’esterno della scuola. (MiaNews)

La portavoce milanese del comitato Priorità alla scuola Chiara Ponzini.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati