Caso mensa, il comune di Lodi condannato in appello per discriminazione

La Corte d’appello di Milano ha rigettato l’appello presentato dal comune di Lodi sul cosiddetto “caso mense” confermando la sentenza del 2018 che riteneva ‘discriminatoria’ la condotta della giunta guidata dal sindaco leghista Sara Casanova.

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La Corte d’Appello di Milano ha rigettato l’appello del Comune di Lodi sul cosiddetto “caso mensa”, dopo la sentenza del 13 dicembre 2018 secondo cui era ‘discriminatorio’ chiedere alle famiglie straniere, per ottenere sconti sui servizi scolastici in base al reddito, certificazioni di beni che i paesi d’origine non erano in grado di rilasciare rispetto alla sola Isee chiesta agli italiani.Lo rende noto l’Asgi, l’associazione degli studi giuridici sull’immigrazione. Sulla questione si era già espresso, nel dicembre 2018, il Tribunale di Milano, che accogliendo il ricorso di Naga e Asgi, aveva accertato la “condotta discriminatoria del Comune di Lodi” e aveva ordinato di “modificare il ‘Regolamento per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate’ in modo da consentire ai cittadini non appartenenti all’Unione Europea di presentare la domanda di accesso” alle stesse condizioni degli italiani. Da qui il ricorso del Comune, che è stato rigettato dalla Corte d’Appello. “Prendiamo atto di quanto stabilito dai giudici anche se ribadiamo con fermezza che la nostra azione amministrativa non è mai stata guidata, neanche lontanamente, da una volontà discriminatoria”; così il sindaco di Lodi, la leghista Sara Casanova,  ha commentato la sentenza. “Rispettiamo la sentenza, come giusto che sia – ha aggiunto – convinti però che alla base del nostro provvedimento vi fosse una intenzione opposta: garantire la parità di trattamento.
“Adesso i costi del ricorso in appello per il caso mense li paghi, di tasca propria, la sindaco Casanova e i consiglieri che sono stati con lei”. A richiederlo convinto e spiegando di parlare a nome di tutta l’opposizione in Consiglio comunale a Lodi è Stefano Caserini, capogruppo comunale di “110&Lodi”.

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