Lombardia, indennizzi Covid con fregatura per partite Iva

Se sei una partita Iva ma non sei iscritto al Registro delle Imprese - e non tutti i liberi professionisti devono esserlo - niente contributo di emergenza per le microimprese dai bandi “Si Lombardia” tanto sbandierati dalla Regione.

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Partite IVA che non riceveranno gli indennizzi di Regione Lombardia: rischiano di essere molti i liberi professionisti che saranno esclusi dai bandi “Si Lombardia” pubblicizzati con enfasi dalla giunta Fontana, destinati anche ai liberi professionisti non iscritti al Registro delle Imprese. All’atto pratico uno dei requisiti richiesti per ottenere i ristori regionali in emergenza Covid, con i fatturati che soffrono, non obbligatorio per tutti i lavoratori a partita Iva ma solo per chi ha forma di impresa e quindi è un vero e proprio imprenditore, è proprio l’iscrizione al Registro delle Imprese. È un libero professionista milanese a segnalarci l’anomalia, che rischia di lasciare in tanti a bocca asciutta . Lavora come fotoreporter, ha la sua partita Iva, e viene a sapere che il 24 novembre si apre un bando al quale può partecipare con il suo codice Ateco (i codici che identificano le varie attività), la cosiddetta “Finestra 3” per le microimprese. Nella schermata principale compaiono i requisiti e il nostro fotografo li ha tutti, compresa l’identità digitale SPID che si affretta a fare alle Poste.

Presenta la domanda online sul sito di Regione Lombardia ma, sorpresa, gli appare una schermata che dice che lui non ha diritto a nessun ristoro regionale perché, sorpresa, non è iscritto al Registro delle Imprese.

Registrarsi alla Camera di Commercio tra l’altro costa tra i 250 e i 300 euro, somma che una partita Iva in difficoltà a questo punto dovrebbe sborsare per avere un aiuto, perdendo una bella fetta dell’aiuto. Il requisito dell’iscrizione al Registro delle Imprese oltretutto non viene indicato nelle schermate principali del sito di Regione Lombardia con le istruzioni per accedere al bando ma solo in un allegato pdf che compare in fondo alla pagina.

Il nostro libero professionista, che per il lavoro che fa non deve iscriversi al Registro delle Imprese, rimane col cerino in mano. E come lui chissà quanti. Ma anche se ci provasse scoprirebbe di avere ben poco tempo. Il bando si è aperto il 24 novembre e si è chiuso tre giorni dopo, il 27. Si Lombardia è diventato No Lombardia.

La prima schermata che è apparsa sul pc del fotoreporter dice che ci potrà riprovare a gennaio 2021 quando uscirà un Secondo Avviso ma sul sito di Regione Lombardia, al momento, non c’è alcuna indicazione su altri eventuali bandi per il codice Ateco del nostro professionista. Alla faccia dell’aiuto subito.

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