“Con Enzo Mari se ne va un gigante del design italiano del Novecento. Un artista di fama mondiale, creatore di icone leggendarie, cinque volte Compasso d’Oro, un maestro che con la sua riflessione teorica ha formato generazioni di designer. Milano lo ricorderà sempre”. Così il sindaco Giuseppe Sala ricorda Enzo Mari, scomparso oggi. Mari è morto all’ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato, aveva 88 anni. “Ciao Enzo. Te ne vai da Gigante”, ha scritto Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, sul suo profilo Facebook, dandone l’annuncio.

Proprio alla Triennale ha preso il via  sabato (fino al 18 aprile) la mostra “Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli”, un’esposizione che documenta oltre 60 anni di attività di uno dei principali maestri e teorici del design italiano, scomparso oggi. Il progetto espositivo – spiega la Triennale – è articolato in una sezione storica e in una serie di contributi di artisti e progettisti internazionali – Adelita Husni-Bey, Tacita Dean, Dominique Gonzalez-Foerster, Mimmo Jodice, Dozie Kanu, Adrian Paci, Barbara Stauffacher Solomon, Rirkrit Tiravanija, Danh Vō e Nanda Vigo, oltre a Virgil Abloh per il progetto di merchandising – invitati a rendere omaggio a Mari attraverso installazioni site-specific e nuovi lavori appositamente commissionati. Un contributo particolare è quello di Nanda Vigo che nell’opera inedita, ideata per la mostra, prima della sua scomparsa, reinterpreta con la luce due dei lavori più celebri di Mari, i 16 animali e i 16 pesci. In parallelo, diciannove Piattaforme di Ricerca, ideate per la mostra in Triennale, presentano approfondimenti su altrettanti progetti dai quali emergono le tematiche centrali nella pratica e nella poetica di Mari. Completa il percorso una serie di video interviste realizzate da Hans Ulrich Obrist che testimoniano la costante tensione etica di Mari, la sua profondità teorica e la straordinaria capacità progettuale di dare forma all’essenziale.

Print Friendly, PDF & Email