La sua “pericolosità” non è “mai venuta meno nel tempo”: parlano così i giudici del Tribunale di Milano di Bartolomeo Iaconis, storico boss lombardo affiliato alla ‘ndrangheta, in cui – spiegano sempre i giudici – “ha sempre avuto ruoli decisionali e di potere”. Al boss, già condannato nel ‘94 dopo il maxi blitz contro la ‘ndrangheta al nord “Fiori della notte di San Vito” e tuttora a processo per un omicidio compiuto nel 2008, sono stati stavolta sequestrati beni per più di 1 milione di euro, oltre ad una trentina di immobili nel comasco, terreni, conti correnti e anche 55mila euro trovati in un’intercapedine di un’azienda agricola. I giudici su richiesta della DDA hanno anche applicato per lui la sorveglianza speciale per 3 anni e 6 mesi.

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