Seregno, Aeb-A2A: Mariani duro con il Pd che contesta lo stop del Tar

Il capogruppo di NoiXSeregno Tiziano Mariani replica indignato alle dichiarazioni del Pd che contesta la decisione dei giudici amministrativi di sospendere la fusione tra le due società energetiche: “Ho agito nell’esclusivo interesse della città e in piena legittimità”.

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A Seregno continua a tenere banco la spinosa questione della fusione tra Aeb, la locale azienda pubblica di energia e servizi, e A2A, bloccata però dal Tar dopo i ricorsi del consigliere di opposizione Tiziano Mariani e del gruppo Cinquestelle della Regione Lombardia. L’operazione è caldeggiata invece dalla maggioranza di centrosinistra del Comune di Seregno. Il Tar nei giorni scorsi ha decretato l’annullamento  (previa sospensione dell’efficacia) della deliberazione n.17 del 20 aprile 2020, con la quale il Consiglio comunale di Seregno ha approvato l’integrazione societaria e industriale tra Ambiente Energia Brianza e A2A e i relativi gruppi aziendali nonché il progetto di scissione parziale di Unareti s.p.a. in Aeb. Per il Partito Democratico di Seregno la decisione del tribunale amministrativo è “un inutile rallentamento”. In una nota il PD afferma: “Di fatto si tratta di un ritardo che crea un danno economico immediato e rallenta una complessa operazione in un momento di instabilità economica e di difficile ripresa dei mercati, dovuto agli straordinari eventi della pandemia che non si è ancora conclusa. L’amministrazione, insieme ad AEB e A2A, è stata lungimirante: gli effetti e i vantaggi di questa aggregazione sarebbero stati visibili già quest’anno, ma soprattutto sul medio-lungo periodo, garantendo una solidità per  far crescere  il valore di quanto i nostri concittadini hanno saputo costruire in più di cento anni di storia della nostra partecipata. Questi 6 mesi di stop (la decisione finale del Tar è programmata per i primi di dicembre) rallentano solo l’avvio di questo grande progetto, imponendo poi di recuperare il tempo perso. Rimaniamo convinti della bontà di questo percorso: lo voteremmo identico anche domani. Sicuramente i giudici del Tar avranno adesso il giusto tempo per analizzare i dettagli, valutare appieno il contenuto industriale dell’operazione e la sua fondatezza giuridica  e – speriamo – ribaltare questa decisione preliminare. Dispiace dover osservare che questi ricorsi  sono stati presentati con il solo scopo di ostacolare e di mettersi in mostra”.

Dura la replica di Tiziano Mariani, capogruppo della lista NoiXSeregno: ”Leggo con sorpresa e offesa il comunicato stampa diramato dal Partito Democratico di Seregno in merito alla sentenza del Tar che ha sospeso la delibera del Consiglio Comunale in merito alla contestata fusione tra Aeb spa e A2A spa. In particolare apprendo con sdegno dell’affermazione secondo la quale la mia attività, riconosciuta dal Tar come prerogativa di Consigliere Comunale, sia da addebitare al “solo scopo di ostacolare e di mettersi in mostra, il teatrino con tanto di lacrime raccontato in Consiglio Comunale ne è la prova più evidente. Tali affermazioni, che saranno oggetto di attenta valutazione, rispecchiano lo spessore politico di coloro che le hanno affermate e cozzano contro le dichiarazioni diametralmente opposte che nelle stesse ore il Partito Democratico di Verona sta rendendo pubbliche in merito all’analoga vicenda che vede coinvolta la locale Agsm spa in un progetto di fusione sempre con A2A spa, con le medesime contestate modalità operative condotte. A supporto completo delle azioni da me intraprese, intervengono le dichiarazioni dell’onorevole Gian Pietro Dal Moro, Partito Democratico, secondo il quale la posizione del Pd in merito è chiara: “si all’aggregazione con un partner industriale, ma nel massimo della trasparenza attraverso una gara ad evidenza pubblica”. Opinione condivisa dal consigliere comunale del Partito Democratico di Verona, Federico Benini, secondo il quale “Il Partito Democratico di Verona è l’unico partito che fin dall’inizio si è espresso per una gara pubblica. No a scelte preconfezionate decise nella stanza tra pochi (non ) eletti…” e supportata dall’intervento del gruppo consiliare del Partito Democratico di Verona che rimarca come “…la scelta di un partner industriale non può avvenire a dispetto delle regole sulla concorrenza…, la scelta non può essere fatta all’interno di converticole di pochi eletti e all’ombra di criteri giuridici fumosi“. “Sussiste  – prosegue Mariani – una evidente frattura politica in seno al Partito Democratico, sulla quale comunque non voglio sindacare. Prendo atto che il Partito Democratico di Verona esprime le mie identiche posizioni in merito a questa vicenda e rimarco esclusivamente quanto sottoposto al giudizio del Tribunale Amministrativo Regionale, che ha ritenuto di accogliere le mie istanze e, con la medesima serenità, attendo il giudizio del Consiglio di Stato, consapevole di aver agito, io, nell’esclusivo interesse della città e in piena legittimità”.
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