Massari nega la violenza ma deve restare in carcere

Il giornalista ed ex politico milanese nega la violenza sessuale e parla di rapporto consenziente ma per il gip deve restare a San Vittore: "troppo circostanziati i riscontri e la denuncia della vittima".

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Ha negato la violenza sessuale e ha ribadito il “rapporto consenziente” ma il Gip Lidia Castellucci ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dalla difesa e ha deciso che Paolo Massari deve restare in carcere. L’interrogatorio di garanzia si è svolto ieri a San Vittore. Il giornalista di Mediaset – sospeso in via cautelativa dall’azienda – ed ex assessore milanese ai tempi della giunta Moratti, è stato arrestato sabato sera dalla polizia per stupro e sequestro di persona. Il giudice – secondo quanto riferisce Repubblica – ha ritenuto troppo circostanziati i dettagli della denuncia della vittima, una donna di 56 anni trovata nuda e piangente in strada, fuori dall’abitazione di Massari, da una coppia di passanti che le hanno prestato i primi soccorsi e hanno chiamato il 112. Troppo precisi anche i riscontri: le ferite certificate dai medici della Mangiagalli, le tracce di sangue in casa, il racconto dell’orrore reso dalla vittima, imprenditrice nel settore del fitness che era uscita per un aperitivo per parlare a Massari delle difficoltà economiche delle sue attività in seguito al lockdown. Poi l’invito a proseguire la conversazione a cena passando prima per il box del giornalista, collegato all’abitazione, dove lasciare il motorino e prendere la macchina: è qui, come la donna ha dettagliato nella denuncia e in una drammatica testimonianza resa al Corriere della Sera, che sarebbe scattata la trappola. Gli accertamenti della squadra mobile della Questura di Milano comunque proseguono.

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