Io oggi non parlerò dello scandalo risalente a dieci anni dieci fa sul Movimento 5 Stelle e il finanziamento da Maduro. E non parlerò nemmeno delle telefonate di Casalino qui e là per cercare di girare la frittata su Alzano e Nembro (questione chiusa: sono state scelte politiche, quindi possiamo anche procedere all’archiviazione senza spargere veleno modello elementari, è colpa di Fontana no è colpa di Conte). E non parlerò nemmeno dei post su Facebook di Massari, l’ex assessore arrestato per stupro: Paolo non lo sentivo da anni, lo conoscevo bene, ma con quei post dimostra che non tutto doveva funzionare nella sua vita. Sullo stupro, lo dirà il giudice. E non parlerò neppure degli inutili Stati Generali di Roma, che non si capisce a che cosa servano. Figurarsi se racconterò dell’idiotissima proposta di Repubblica di dedicare la statua di Montanelli a Scerbanenco perché ci somigliava. Vi racconterò solo di una coppia di miei amici che vorrebbe dar fuoco all’Italia perché non sa se a settembre riaprono le scuole, perché vede che è ricominciato pure il campionato di calcio, e magari “sai Fabio, noi dobbiamo anche capire come regolarci per una occasione lavorativa che è capitata a mia moglie, e di questi tempi è cosa rara. Ma se lei deve badare ai bambini perché io sono fuori al lavoro tutto il giorno e la scuola non c’è, che cosa faccio?”. Poi accusano i maschi di essere maschilisti e le donne di essere femministe. Svegliate la ministra donna dell’Istruzione. Ancora un po’, e qui gli anni ’50 saranno un miraggio. Le donne torneranno agli anni ’30. E i bimbi saranno ignoranti come capre.

fabio.massa@affaritaliani.it

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