Trenord difende il divieto alle bici: veri e propri assalti alle carrozze

La società e lo stop alle biciclette a bordo per contrastare “gli assalti dei rider”. Permessi invece monopattini e bici pieghevoli. Ma non mancano le polemiche.

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Troppe biciclette a bordo dei treni, impossibile ormai garantire la sicurezza e le norme sul distanziamento. Per queste ragioni – spiega una nota della società di trasporto – Trenord ha disposto il divieto di portare bici in carrozza. Resta consentito il trasporto di biciclette pieghevoli, monopattini e mezzi simili non ingombranti, con dimensioni non superiori a 80x120x45cm. Durante il periodo dell’emergenza sanitaria, in particolare negli ultimi giorni dopo il lockdown, il fenomeno dei riders metropolitani – afferma Trenord -ha raggiunto livelli numerici insostenibili a ogni ora del giorno. Si verificano veri e propri “assalti ai treni”, si legge nella nota, con centinaia di biciclette, che pregiudicano la sicurezza dell’esercizio ferroviario e rendono impossibile il mantenimento delle distanze imposte per il post-Covid19 fra i posti disponibili – il 50% di quelli a sedere, il 15% di quelli in piedi – durante la corsa, la salita e la discesa dai convogli e gli spostamenti in carrozza. Non mancano le polemiche. “La Regione sta riuscendo nel miracolo di non aiutare le persone sul piano della sanità, ostacolando i lombardi nell’uso della bicicletta e dunque di un mezzo che serve sul piano della sostenibilità ambientale e della diminuzione dei rischi riguardanti la salute. Uno spettacolo davvero indegno”. Così l’europarlamentare del Pd Pierfrancesco Majorino commenta la decisione di Trenord di vietare il trasposto delle biciclette a bordo dei treni causa “l’ impossibilità di garantire la sicurezza e le norme sul distanziamento” specie “per il fenomeno dei riders metropolitani che ha raggiunto livelli numerici insostenibili a ogni ora del giorno”. “Regione Lombardia, dopo i danni prodotti con la sua pessima gestione dell`emergenza Covid, sembra sferrare un attacco frontale nei confronti dei lavoratori pendolari che scelgono un sistema misto per recarsi al lavoro (treno e bicicletta), compresi quei lavoratori della gig economy, spesso stranieri, che ogni giorno arrivano a centinaia sulle strade di Milano. Ci aspettiamo che le disposizioni di Trenord inviate ai capitreno e a tutti gli operatori vengano immediatamente ritirate”, afferma Elena Grandi, co-portavoce nazionale dei Verdi-Europa Verde. Anche Legambiente, infine, chiede di togliere il divieto.

 

 

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