Anche a Milano celebrato il 206esimo di Fondazione dei Carabinieri

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Ricorre oggi, venerdì 5 giugno 2020, il 206° Annuale di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri, celebrato con la deposizione di una corona al monumento ai caduti posto all’interno della caserma “Ugolini” di via della Moscova, sede del Comando Legione Carabinieri Lombardia e del Comando Provinciale di Milano, alla presenza del Prefetto di Milano, dott. Renato Saccone e del Comandante Interregionale “Pastrengo” e Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Gaetano Maruccia. Tenuto conto della contingente situazione sanitaria nazionale e del doveroso rispetto delle misure governative di contenimento della pandemia, si è scelto a livello centrale di celebrare la ricorrenza in tutte le province italiane con assoluta sobrietà e compostezza.

In tale contesto, nel consuntivo di quest’anno L’Arma ha voluto citare non tanto i risultati operativi conseguiti, che testimoniano la capacità di affrontare  le attuali sfide della criminalità comune e organizzata. I carabinieri hanno preferito ricordare lo straordinario impegno delle donne e degli uomini dell’Arma durante la più grave crisi del dopoguerra affrontata dal nostro Paese, in particolare nella provincia di Milano, tra le più martoriate dal virus in Italia, dove i Carabinieri sono stati chiamati ad uno sforzo senza precedenti per il mantenimento delle misure governative di contenimento della pandemia, attraverso il controllo del territorio sempre ispirato alla sensibilizzazione, all’informazione e  alla sanzione di comportamenti manifestamente irrispettosi delle norme. Durante il periodo di lockdown, iniziato l’8 marzo e di fatto conclusosi il 3 giugno con la riapertura dei collegamenti tra le Regioni, sono stati controllati 11.091 esercizi commerciali e 212.704 persone, delle quali 7.690 sono state sanzionate per violazioni dei provvedimenti emanati. Si è trattato di un impegno assoluto, connotato anche da evidenti situazioni di maggiore esposizione al rischio contagio, vissuto con la consueta abnegazione e per il quale l’Arma milanese ha pagato l’altissimo prezzo della scomparsa dell’Appuntato Scelto Mario Soru, 53 enne, sposato e padre di un ragazzo di 19 anni, in servizio presso il Palazzo di Giustizia di Milano, deceduto a causa del Coronavirus il 9 aprile u.s. (sono stati 20 i militari contagiati in tutta la provincia, 57 in tutta la Regione Lombardia, tra i quali hanno perso la vita il Maresciallo Maggiore Fabrizio Gelmini nel bresciano, l’Appuntato scelto Claudio Polzoni nella bergamasca e il Brigadiere Calogero Anastasi nel pavese).

A seguito di una convenzione nazionale del Comando Generale con Poste Italiane, sono state consegnate a domicilio le pensioni agli anziani over 75 impossibilitati a raggiungere gli uffici postali (complessivamente 21 fino ad oggi in tutta la Provincia). Nella fase più critica dell’emergenza, molte pattuglie sono state impegnate sia nella consegna di farmaci salvavita e materiale sanitario in genere, che in trasporti logistici di ventilatori, bombole di ossigeno e DPI anche da altre regioni.

I Carabinieri di alcune Stazioni della provincia di Milano si sono fatti carico di prelevare presso gli Istituti Scolastici i libri che gli alunni avevano lasciato in classe, ed hanno inoltre consegnato presso i domicili tablet e computer portatili acquistati dalle scuole per gli alunni che non ne possedevano. Sono inoltre puntualmente proseguiti, anche in videoconferenza, gli incontri di formazione per la “Cultura della Legalità”, già iniziati lo scorso anno.

Molti militari, al di fuori dell’orario di servizio, rientrati presso le proprie abitazioni si sono preoccupati di assistere condomini in difficoltà con la spesa alimentare, l’acquisto di farmaci ed il disbrigo di altre incombenze di primaria necessità, altri hanno spontaneamente realizzato delle collette per consegnare viveri e giocattoli alla Croce Rossa di Milano, che si è poi occupata di distribuirli ai più bisognosi ed indigenti. Infine, molti Carabinieri che avevano contratto la malattia hanno deciso di donare il plasma per la sperimentazione di terapie mediche anti-Covid.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati