Walter Tobagi, Sala: fu esempio, Milano coltiva la memoria

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“La lezione di Walter Tobagi è importante perché è inutile negare che ancora oggi violenti, odiatori, razzisti e negazionisti cercano di modificare il senso delle cose, di negare i nostri valori, di interrompere un percorso virtuoso democratico e, quindi, alla fine tutti noi milanesi dobbiamo sentirci un po’ Walter Tobagi. Non abbiamo le sue capacità, era un giornalista meraviglioso e vi invito a rileggere quello che c’è scrisse ma dobbiamo sentirci nel nostro piccolo capaci di trarre insegnamento da questi modelli e capaci di spenderci per difendere i nostri valori. Gli italiani hanno sconfitto Il terrorismo, saranno gli italiani a sconfiggere il virus e saranno sempre italiani a difendere il nostro meraviglioso Paese. Però la memoria è veramente qualcosa di fondamentale e Milano vorrà continuare a essere una città che coltiva la giusta memoria. Grazie Walter”. Così il sindaco Giuseppe Sala, nel suo quotidiano videomessaggio ai cittadini, ha ricordato il giornalista Walter Tobagi, assassinato sotto casa all’età di 33 anni, il 28 maggio di quarantanni fa in un attentato terroristico della Brigata XXVIII marzo, gruppo terroristico di estrema sinistra. Il sindaco ha osservato “pochi secondi di silenzio” in ricordo del giornalista del Corriere della Sera.
Il sindaco ha raccolto poi l’idea di una “panchina della memoria” come “percorso culturale da condividere” , si tratta del progetto promosso dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dall’Associazione Lombarda dei Giornalisti, di concerto con la famiglia del cronista del Corriere. L’iniziativa è stata  raccolta durante una cerimonia in via Salaino, dove avvenne l’agguato  e dove si trova una lapide che lo ricorda.

Sentirsi Walter Tobagi

Sentirsi Walter Tobagi

Publiée par Beppe Sala sur Jeudi 28 mai 2020

 

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati