Addio a LITTLE RICHARD, padre del rock’n’roll

Ci lascia LITTLE RICHARD, uno dei padri fondatori del rock’n’roll. Riferisce della sua scomparsa all’età di 87 anni il figlio del musicista attraverso un comunicato ufficiale.

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Ci lascia LITTLE RICHARD, uno dei padri fondatori del rock’n’roll. Riferisce della sua scomparsa oggi a Nashville all’età di 87 anni Rolling Stone, citando un comunicato del figlio del musicista. La causa della morte non è per ora stata specificata (pare comunque si tratti di tumore osseo).

All’anagrafe Richard Wayne Penniman, col suo pianoforte frenetico e la sua voce squillante divenne celebre imponendo uno stile travolgente e un look trasgressivo che spiccarono nell’America conservatrice degli anni ’50. Era nato a Macon, il 5 dicembre del 1932, in Georgia, terra di segregazione razziale soggiogata dal Ku Klux Klan: per sua stessa ammissione a portarlo ad affermarsi nel rock fu quel senso di rivalsa e ribellione che ha covato sin da bambino come una sorta di missione. Un pioniere ribelle che è diventato leggenda!

Da sempre una figura autorevole nella musica pop rock, sia a livello artistico che per il suo impatto culturale, è stato tra i primi artisti inseriti nella Rock And Roll Hall Of Fame nel 1986, mentre la Recording Academy lo ha insignito del Lifetime Achivement Award. Nel 2019 l’ultimo riconoscimento da parte del Tennessee Governor’s Arts Awards con l’Encomio all’Eccellenza (Distinguished Artist Award).

Esplosivo, unico e ineguagliabile. Con milioni di dischi venduti poteva vantare di essere uno dei pochi artisti al mondo a cui addirittura i Beatles hanno fatto da gruppo d’apertura! James Brown lo definiva invece il suo idolo assoluto… Nel 1966 Jimi Hendrix dichiarò: Voglio riuscire a fare con la mia chitarra quello che Little Richard fa con la sua voce“. John Fogerty, David Bowie, Freddie Mercury, Bon Scott e Rod Stewart sono soltanto alcuni degli altri artisti che hanno citato il “piccolo grande” Richard come loro influenza primaria.

Non ha mai nascosto la sua bisessualità, la sua devozione a Cristo né tanto meno l’abuso di sigarette, alcol e droga che definiva “coadiuvanti del mestiere”. 

Tra le sue storiche hit Long Tall Sally,“Lucille”, “Good Golly Miss Molly” e l’irresistibile Tutti Frutti, che da sola vendette nel giro di poche settimane 1 milione di copie e dal 2010 è stata iscritta nei registri della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America come “patrimonio dell’umanità”.

L’ultimo concerto a Las Vegas nel 2013. Da anni ormai costretto sulla sedia a rotelle, nel 2017 “l’architetto del rock’n’roll” si era concesso dopo anni di silenzio in un’intervista fiume alla tv americana 3ABN, senza trucco e senza freni.

It’s a dirty job but someone’s gotta do it…

“Non ci sono regole, è soltanto rock’n’roll!”

 

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