Medico del lavoro, Fase 2 a rischio nelle aziende senza test

0
262

La Fase 2 “parte a rischio, senza un elemento di monitoraggio fondamentale, ovvero la disponibilità di test sierologici e tamponi nelle aziende perchè i medici del lavoro possano controllare effettivamente i lavoratori”. Lo sostiene  Giuliano Pesel, responsabile del servizio Medicina del lavoro al Policlinico Triestino Spa e medico competente in alcune aziende multinazionali, intervistato dall’Agenzia Ansa. “È impossibile monitorare i lavoratori senza tali strumenti. In questo modo il rischio di nuovi focolai è più probabile”, aggiunge.
“Il medico del lavoro – spiega Pesel – non ha reali strumenti in mano: non possiamo infatti prescrivere ai lavoratori nè i test sierologici nè i tamponi, ma per garantire la sicurezza è necessario poter effettuare un monitoraggio sullo stato immunitario effettivo dei lavoratori proprio attraversi tali esami”. Al momento, prosegue, “ciò non è possibile e la conseguenza è ovvia: nelle aziende dove il distanziamento ed i dispositivi di protezione sono garantiti la situazione è sotto controllo, ma sappiano che spesso il distanziamento in alcune aziende non è facile da attuare. In questo caso, in mancanza della possibilità di test periodici ai lavoratori, il rischio che si possano accendere nuovi focolai diventa più probabile”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.