Coronavirus, Sala: modello Expo non basta, serve rivoluzione

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“Alcuni evocano per ‘il dopo’ il modello Expo, io che sono stato protagonista di questo modello ho qualche perplessità e riserva, ne condivido a pieno lo spirito collaborativo, ma quello che è stato creato con Expo era un po’ più facile, si basava sulla valorizzazione di due variabili, la capacità organizzativa di noi milanesi e l’attrattività della nostra città. Penso che sia necessaria una rivoluzione più profonda, non basterà essere organizzati e lavorare sul ‘brand Milano’, ma bisognerà un po’ reinventare questo modello di città”: lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala intervenendo in streaming all’appuntamento “Ripartiamo dalle persone” promosso da Casa Comune di Pierfrancesco Majorino, parlando della ripartenza dopo l’emergenza coronavirus. Sala è tornato a sottolineare che “è necessario un modello basato su sviluppo e solidarietà assieme” e “il tema è su quale tipo di crescita puntare”. I tre elementi fondamentali di un nuovo modello, secondo il sindaco sono “ambiente”, “scienze della vita”  e su questo, ha sottolineato “anche l’idea dello Human Technopole e la capacità che c’è a Milano in generale sulle Scienze della vita può essere un’opportunità” e infine “il digitale”. “Questi tre elementi si possono mettere insieme – ha concluso –  non dobbiamo buttare via nulla di quello che avevamo, ma dobbiamo essere molto lesti a ricreare la forma per cui Milano diventerà terreno solido per chi vuol essere partecipe del futuro in queste modalità”. (MiaNews)

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati