Coronavirus, il Pd in Regione presenta mozione di “sfiducia”

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In vista della Fase 2, il Pd in Consiglio regionale chiede “un svolta”, una “cesura netta” nell’assetto dell’assessorato regionale al Welfare e della sua direzione generale. I Dem hanno infatti depositato una mozione in questo senso che sarà discussa nelle seduta del 4 maggio. I contenuti sono stati anticipati dal capogruppo Fabio Pizzul e dal segretario regionale Vinicio Peluffo in una conferenza stampa su Facebook. Formalmente viene chiesto di “rivedere radicalmente l’assetto, politico e tecnico, dell’Assessorato al Welfare e dei vertici della sua Direzione Generale, poiché è venuta meno la fiducia necessaria, indispensabile per affrontare con determinazione la fase della ripresa e garantire la progressiva normalizzazione del sistema sanitario e sociosanitario in una situazione di pandemia che ancora non può essere considerata sotto controllo”. In sostanza, hanno spiegato i rappresentanti Dem il governatore “Fontana deve prendersi la responsabilità” della “gestione fin qui fallimentare dell’emergenza” e questo, se è necessario può passare anche dalle dimissioni dell’assessore al Welfare Giulio Gallera e del dg della Sanità Luigi Cajazzo, che però da sole “non sono sufficienti”. “Se servono, bene – ha detto Pizzul – ma non basta un’operazione maquillage”. In altre parole, ha spiegato ancora il capogruppo “Noi chiediamo discontinuità, se questo poi deve passare dalle dimissioni Gallera è una valutazione che deve fare Fontana. A noi non basta che ci venga messa ‘una pietra sopra’ con le dimissioni, chiediamo una revisione di tutto l’assetto gestionale”. Lo stesso vale per Cajazzo. “E’ una mozione che chiede di cambiare passo. La colpa non è personale, ma è politica. Non è contro loro due – ha chiarito ancora Pizzul – ma chiede affrontare prendere decisioni politiche. Se serve anche un avvicendamento non sta a noi dirlo”. Nel documento depositato il Pd vengono portati come esempi di una “gestione incerta e deficitaria” le questioni relative ad esempio ai tamponi, alle Rsa e ai dispositivi di sicurezza individuale. E tra le altre cose viene sottolineato che la Giunta regionale “nonostante la situazione emergenziale abbia messo in crisi il sistema, ha deciso di tenere il coordinamento delle scelte e la relativa comunicazione in capo all’Assessore al Welfare e alla struttura della sua Direzione Generale e non ha previsto, come invece hanno fatto altre regioni, l’individuazione di una figura tecnica che facesse da interfaccia rispetto al Sistema Sanitario Regionale e ai cittadini lombardi”. Inoltre – sostiene ancora il PD – “la comunicazione tra Direzione Generale e presidi territoriali è parsa inadeguata, tardiva e, nella maggior parte dei casi, contraddittoria, causando evidenti difficoltà ad operatori sanitari che si sono sentiti letteralmente abbandonati a loro stessi, soprattutto nelle zone più colpite dall’epidemia e nelle settimane di picco della stessa”. (MiaNews)

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