“Milano 2020. Strategia di adattamento”. E’ il titolo del documento in 17 pagine che l’Amministrazione comunale di Milano ha predisposto per la fase 2 per riorganizzare la città perché Milano “cambi ritmo”: lavoro, commercio, mobilità, tempo libero, cultura. Il documento (pubblicato online: https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/partecipazione/milano-2020) abbraccia tutti gli aspetti della vita cittadina e “approfondisce lo scenario della ripartenza del Comune di Milano dopo l’emergenza epidemica Covid19”, esponendo “alcune azioni immediate o da programmare per la gestione della “nuova normalità””. “E’ un documento aperto alle osservazioni e ai contributi di tutta la città – spiega l’amministrazione -. A partire da lunedì 27 aprile, attraverso un form” online “sarà possibile inviare il proprio contributo al testo. La raccolta continuerà per tutto il mese di maggio. I contributi saranno raggruppati per materia e il loro contenuto pubblicato insieme a una valutazione di fattibilità. Il documento aggiornato sarà quindi reso disponibile e commentabile in modo permanente in un ambiente collaborativo, per garantire il suo aggiornamento dinamico a fronte degli scenari in continua evoluzione”.  Il documento è articolato su alcuni ‘capisaldi’ che palazzo Marino indica come la “visione” della città: governance, diritti e inclusione; economie, risorse e valori; lavoro; tempi, spazi e servizi; sostenibilità. Da qui si delineano le “strategie, azioni e progetti” in tutti gli ambiti con la premessa di un’attività di “pianificazione urgente e dinamica” da parte degli enti locali.
Il Comune sottolinea che servono risorse e “soluzioni durature” e che per attivare gli investimenti serve anche “snellire le procedure di gara” senza “ridurre la qualità dei controlli”. Viene evidenziata la necessità di “aumentare gli spostamenti non inquinanti”, l’introduzione “in maniera diffusa” del limite di velocità a 30 km all’ora, con più spazio ai pedoni anche sulle carreggiate stradali0, e “sviluppare aree che consentiranno sviluppi commerciali, ricreativi, culturali, sportivi, rispettando i rispettivi distanziamenti fisici (ma non sociali) che saranno previsti”. Sul fronte ‘sociale’ è necessario, per il Comune, “prestare attenzione alla solitudine delle persone anziane” e “la città deve riconoscere la centralità dei bambini e degli adolescenti”. Centrale, nel documento, il recupero della dimensione di quartiere: con lo sviluppo “su ampia scala” dei progetti di urbanistica tattica delle piazze aperte, per esempio. Proposte anche per l’ambito dei lavori pubblici e dell’attività dei servizi civici. Tra le azioni immediate, anche il “riuso temporaneo di infrastrutture e immobili per dare un contributo significativo alla gestione delle emergenze”. Tra gli esempi, le “Milano school oasis” per destinare gli edifici scolastici nei mesi estivi a “luoghi di accoglienza e le aree verdi prossime ad attività di accompagnamento educativo”. Sul capitolo scuola, l’obiettivo è “aprire in modo controllato e progressivamente più libero gli spazi della città a bambini e ragazzi” e “immaginare scuole aperte con modalità di costante collaborazione con le autonomie scolastiche e il territorio”. Nell’immediato si pensa a summer school, ovvero “un’organizzazione inedita dei campi estivi” con anche momenti di didattica. Per il tempo libero e la cultura, il Comune pensa alla riapertura di biblioteche e musei, privilegiando anche le attività culturali nei quartieri, e alla manifestazione Estate Sforzesca come “piattaforma di sperimentazione per nuovi processi produttivi e nuove forme di accesso all’aperto, contingentamento e relazione tra pubblico e artisti nello spettacolo dal vivo”.

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