“Terapie intensive chiuse da anni a Legnano e altri ospedali da riaprire”

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All’ospedale di Legnano ci sono dei reparti attrezzati per la terapia intensiva ma chiusi da un decennio. Ora, mentre si allestisce l’ospedale provvisorio in Fiera a Milano, questi reparti sono quanto mai indispensabili. Sono gli stessi lavoratori dell’ospedale di Legnano e il sindacato Adl Cobas a rivolgersi alla Regione e al commissario straordinario Guido Bertolaso perché si intervenga subito. ”Sappiamo che la Regione ha chiesto di coordinare la possibilità di costruire un ospedale per pazienti di Covid 19 a Guido Bertolaso, che sta cercando di allestire, presso i padiglioni della ex Fiera di Milano, nuovi posti letto – scrive Riccardo Germani, portavoce ADL Cobas Lombardia e operatore sanitario proprio a Legnano – probabilmente Bertolaso non è a conoscenza della presenza di una struttura che ha tutte le potenzialità per accogliere velocementenuovi pazienti proprio qui vicino all’ex zona fiera. Non vogliamo entrare in polemica sulle vecchie vicissitudini e lo spreco di denaro pubblico della nostra storia sanitaria regionale ma, sottolineamo che proprio a Legnano, a poca distanza dalla zona fiera, esiste il “vecchio monoblocco” e ben 2 padiglioni realizzati e predisposti10 anni fa con tutte le attrezzature. Infatti, essendo una brutta pagina politica di questa Regione, sembra che pochi si ricordino ciò che oggi potrebbe essere invece una risorsa per garantire immediatamente, centinaia e centinaia di nuovi posti letto. Infatti, ci sono: camere già attrezzate con predisposizione di ossigeno, una rianimazione, reparti di terapia intensiva che sono chiusi, mentre resta aperto e funzionante in una struttura nuovissima un prezioso laboratorio di analisi. A nostro avviso sarebbe una soluzione immediata se si rendesse operativa questa struttura con l’investimento di meno risorse economiche che potrebbero, invece, essere utilizzate per materiali, dispositivi e per assumere il personale sanitario che servirebbe a gestire più di 500 posti letto che si renderebbero disponibili senza alcuno spreco di risorse e di tempo. Invitiamo pertanto a fare un sopralluogo, a verificare quanto stiamo asserendo sicuri di quanto affermiamo”. Ma non c’è solo Legnano. Diversi altri ospedali chiusi negli anni per i tagli alla sanità pubblica o per trasferimenti in strutture più moderne potrebbero essere riattivati. Lo chiede con forza la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza: “Ci permettiamo di insistere sulla utilità di riattivare alcuni degli ospedali dismessi della Lombardia. Facciamo i casi di Legnano, di Giussano e di Vimercate. A Bergamo c’è il vecchio Papa Giovanni XXIII, per il quale occorre avanzare la richiesta urgente alla Guardia di Finanza, a Pavia si potrebbe utilizzare il Dea dismesso del San Matteo per i pazienti Covid-19. Queste strutture potrebbero essere recuperate relativamente in poco tempo e messe a disposizione del sistema sanitario per affrontare l’aumento dei ricoveri e il sovraffollamento dei reparti di terapia intensiva e sub intensiva.”

Qui sotto i vecchi ospedali di Vimercate.

 

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