“Negli ultimi giorni molti organi di stampa, online e cartacei, hanno diffuso una notizia di un presunto caso di cane infettato dal coronavirus a Hong Kong. Come spesso accade in questi casi, gli articoli poi spiegavano che comunque il cane era asintomatico e presentava bassissimi livelli virali, forse solo perché era stato a contatto con la sua proprietaria che era affetta da Covid-19. In fondo agli articoli poi si leggeva anche la ennesima conferma che non c’è alcun rischio di trasmissione del virus da cane a uomo”. Lo scrive la Lega per la difesa del cane. “Chiedo ai giornalisti e ai direttori dei giornali un maggiore senso di responsabilità e una maggiore attenzione quando si trattano questi argomenti”, dichiara Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Purtroppo siamo in piena psicosi e si sa che basta un titolo anche solo un po’ equivoco affinché le persone vadano nel panico, col rischio di aumentare il già alto numero di abbandoni e maltrattamenti sugli animali domestici. Come è ben noto a tutti quelli che si occupano di comunicazione, la concentrazione delle persone nella lettura è ormai a livelli minimi e spesso e volentieri si soffermano ai titoli o al massimo alle prime righe di un articolo. Relegare le informazioni più importanti al fondo del pezzo rischia soltanto di innescare un passaparola di dati inesatti e fuorvianti”. “Colgo comunque l’occasione per ribadire ancora una volta che non c’è alcun rischio di contagio da animali domestici e umani, come affermato chiaramente dal Ministero della Salute e da tutti gli organi competenti. L’unica accortezza che bisogna avere – come sempre e in particolare in questo periodo – è di lavarsi bene le mani, non solo quando si ha a che fare con i nostri amici a quattro zampe”, conclude Rosati.

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