Ieri c’è stato il blocco del traffico. Come sapete, ho spiegato più volte che non sono d’accordo. I motivi sono vari, e tra questi non c’è il fatto che “ah, bisogna cambiare le caldaie”. Un motivo è che le domeniche a piedi costano molto, e quei soldi spesi non vanno nel senso di una risoluzione del problema poiché le domeniche a piedi non servono a nulla per l’ambiente. Ce ne sono altri, ma li ho già spiegati, tra cui quello che le domeniche a piedi impattano sui ceti più disgraziati, e meno sugli abitanti del centro, che sono sicuramente meglio serviti dai mezzi. Ieri pensavo: ma chissà se c’è il blocco anche in provincia di Milano. In fondo, l’aria non si ferma ai cartelli. Ecco, bene. A Sesto San Giovanni il blocco non c’è stato, e neppure a Rozzano. A Cinisello Balsamo, nisba. Si dirà: sono tutti comuni governati dalla destra. Invece no: anche a San Donato, sindaco Pd, si è circolato. E a Buccinasco, dove sindaco è Rino Pruiti, oggi Dem e ieri Verde? Niente blocco perché, ha spiegato, “condividiamo la preoccupazione per i livelli di inquinamento e invitiamo i nostri cittadini a utilizzare mezzi alternativi alle auto, ma non possiamo imporre il blocco se non si garantisce un adeguato sistema di pubblico trasporto”. Tanto per fare i conti della serva, tutti questi comuni messi insieme sono oltre trecentomila persone. Il problema, con questa domenica a piedi, è il metodo adottato. Perché non si sono convocati tutti i sindaci attorno a un tavolo, non si è fatto un ragionamento condiviso e condivisibile, aperto e trasparente? Perché Milano va sempre per i cavoli suoi? Le politiche ambientali necessitano di azioni condivise. Invece niente. Zero. Nisba. La politica non sta facendo il suo lavoro. E la concertazione, nelle domeniche a piedi, è finita a spasso chissà dove.

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