Addio a NEIL PEART dei RUSH

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Batterista, compositore e paroliere dei RUSH dal 1974. Uno dei batteristi più grandi, stimati e influenti al mondo. NEIL PEART ci ha lasciati: è morto lo scorso martedì 7 Gennaio 2020, a Santa Monica, in California, anche se la notizia, confermata dalla famiglia, si è diffusa in rete soltanto pochi minuti fa.

Aveva 67 anni. Secondo quanto riferito da Elliot Montz, portavoce della famiglia Peart, Neil ha combattuto contro un tumore al cervello negli ultimi tre anni e ha purtroppo perso la sua battaglia.

Ispiratosi sin da ragazzino in veste di autodidatta al drumming rocambolesco del suo idolo Keith Moon (The Who) e naturalmente dell‘immenso Buddy Rich, con i Rush ha portato il batterismo rock praticamente “su Marte” dettando nuovi standard inarrivabili e non è un caso che la svolta (prog e di successo) per il trio sia arrivata proprio insieme a lui… Virtuoso eppure musicale, innovatore del ritmo, il suo modo di suonare lasciava a bocca aperta, evocativo e irrefrenabile quanto il guizzo del genio che stava dietro ai suoi testi poetici e fantasiosi, ispirati a molti autori importanti tra cui Shakespeare, Machiavelli e Tolkien. Non a caso i suoi compagni lo avevano soprannominato The Professor

Un artista a tutto tondo, di testa e di cuore. Sapeva incantare.

Peart ha ricevuto numerosi riconoscimenti musicali durante la sua meritata carriera, incluso lo storico inserimento nel Modern Drummer Readers Poll Hall of Fame (1983) che lo ha reso il più giovane musicista mai onorato con un tale award.

Nel 2016 i Rush avevano annunciato il loro ritiro dalle scene a causa di una tendinite acuta che avrebbe colpito duramente Peart, impedendogli di tornare a suonare, ma a questo punto pare evidente che la realtà dei fatti fosse ben più grave

Stewart Copeland ha definito Peart “the most air-drummed-to drummer” di tutti i tempi: “Io di trio ne so qualcosa e i Rush sono a dir poco pazzeschi ma è Neil a spingere quella band! La loro grande musicalità e tutte quelle idee stipate in ogni otto battute vengono guidate solo dal battito infallibile del cuore di quella batteria. Neil non perde un colpo mentre fa tutta quella roba assurda con una naturalezza impressionante”.

In seguito al tour finale del 2015, Peart aveva espresso la volontà di trascorrere più tempo possibile con la moglie Carrie Nuttal e la figlia Olivia, la sua seconda famiglia. Il 10 agosto 1997 infatti, la prima figlia 19enne Selena, morì in un incidente stradale vicino a casa a Toronto. Solo 5 mesi dopo Neil perse anche la moglie Jackie, a cui fu diagnosticato un tumore fulminante. Peart si ritirò dalle scene e si imbarcò in un lungo viaggio solitario in sella alla sua moto attraverso gli Stati Uniti da cui ha tratto un toccante diario, “Il Viaggiatore Fantasma”, edito in Italia da Tsunami Edizioni. Rientrò nei Rush nel 2001 per una nuova fortunata serie di album e tour che portarono finalmente anche in Europa e Italia i magnifici tre.

Peart è cresciuto a Port Dalhousie, un sobborgo borghese a 70 miglia da Toronto. Da adolescente sfoggiava lunghi capelli ricci, mantello e stivali viola e si divertiva a scarabocchiare sui muri “Dio è morto” in cerca della folgorazione definitiva, come amava ripetere lui…

Con i Rush ha inciso 18 album e venduto 40 milioni di dischi nel mondo. Assieme ai suoi compagni, Peart è stato nominato Ufficiale dell’Ordine del Canada il 9 maggio 1996: il trio è stato il primo gruppo rock a ricevere tale onorificenza. Nel 2013 la band entra ufficialmente nella Rock and Roll Hall of Fame e a Peart in particolare è stato intitolato un asteroide individuato nel 1990.

I compagni di una vita Alex Lifeson e Geddy Lee si sono chiusi nel silenzio assordante e insopportabile di questo ultimo viaggio del loro adorato “Professor”… con questo unico comunicato ufficiale:

Con grande tristezza diamo la terribile notizia. Martedì il nostro amico, fratello e compagno di band da 45 anniNeil, ha perso una coraggiosa battaglia contro un tumore al cervello (glioblastoma), durata 3 anni e mezzo. Chiediamo ad amici, fan e media di rispettare la privacy richiesta dalla sua famiglia in questo momento di grande dolore e difficoltà. Chi volesse inviare le proprie condoglianze, può fare una donazione a nome di Neil Peart a un gruppo di ricerca o un ente di beneficenza a sua scelta.
Riposa in pace fratello
Neil Peart, 12 settembre 1952 – 7 gennaio 2020

Neil Peart aveva le mani di Dio. Fine della storia” (Taylor Hawkins, Foo Fighters)

 

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