L’Università IULM ha conferito oggi la Laurea Magistrale honoris causa in Televisione, Cinema e New Media a Marco Bellocchio, uno dei maggiori registi italiani che con la sua opera attraversa più di cinquant’anni di cinema e storia del nostro Paese. Il riconoscimento è stato conferito dal Rettore, professor Gianni Canova. Sua la Laudatio Immagini che ci guardano, immagini che ci riguardano. “Ci sono registi che riescono a essere presenti al proprio tempo per una ventina d’anni, pochi lo sanno fare per più di mezzo secolo, come Bellocchio – ha spiegato il Rettore Canova. – Da L’ora di religione in poi, passando per Il regista di matrimoni, Vincere e Fai bei sogni fino a Il traditore i suoi film sono capolavori perché mettono lo sguardo dentro le piaghe aperte della società, perché danno forma ai fantasmi che popolano l’immaginario collettivo. I film di Marco Bellocchio hanno sempre più registri stilistici che si intersecano. Anche ne Il traditore: la ricostruzione filmica sulla vicenda storica di Tommaso Buscetta, la cronaca e la parte visionaria con gli spettri mentali che passano nella testa del traditore. Mescolando e sovrapponendo questi tre registri, Bellocchio realizza un cinema che non ha eguali in Italia, di assoluta originalità e capace di emozionare e di farci capire meglio alcuni aspetti del mondo in cui viviamo”. Marco Bellocchio, nato a Bobbio nel 1939, è regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e docente. Esponente del Nuovo cinema italiano degli anni Sessanta, Bellocchio – si legge nella motivazione della Laurea ad honorem – ha saputo rinnovarsi costantemente, rimanendo sempre fedele a uno stile inconfondibile e ad alcuni temi che ne definiscono l’orizzonte di ricerca. Tra questi, il rapporto con la Legge, con l’autorità e con il Padre; ma anche la malattia e la follia come specchi deformi di una normalità sottomessa a dinamiche pulsionali; la Storia e il passato, a cui si guarda senza nostalgia perché luogo di trasformazione tradita.

 

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati