Aggressioni negli Ospedali, PD: “Una legge quadro per tutelare medici, infermieri e pazienti” [VIDEO]

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Mancano in Lombardia interventi mirati per affrontare il problema delle aggressioni al personale degli ospedali: lo denuncia il Pd che sul tema ha presentato una proposta di legge, prima firmataria Carmela Rozza. Il testo è già ai primi passaggi nelle commissioni competenti, al Pirellone.  In una conferenza stampa con la stessa Rozza, il capogruppo in Regione Fabio Pizzul, il segretario del Pd Milano, Silvia Roggiani e la responsabile salute Pd Milano, Piera Landoni, sono stati presentati i dati sul fenomeno, raccolti nelle strutture cittadine e sono proprio le informazioni frammentarie al momento disponibili – secondo il Pd – a mostrare che “non ci sono ancora un lavoro preciso ” e “la giusta sensibilità” sul tema. “In Regione Lombardia di sicurezza si parla molto, ma si realizza poco”, ha affermato Pizzul, mentre Roggiani ha ricordato che “Dal 2007 esiste ‘una raccomandazione’ del ministero, ma la Regione ha deciso di affrontare il tema solo l’anno scorso con una delibera di giunta sul tema, attraverso i direttori generali degli ospedali “. “Noi – ha aggiunto – riteniamo che la sicurezza del personale sia una priorità”.  Obiettivo del progetto di legge è arrivare a definire misure di formazione e prevenzione, in modo omogeneo su tutto il territorio regionale, attraverso un tavolo di lavoro istituzionale da costituire ad hoc e composto dall’assessorato, forze dell’ordine, tecnici e sindacati. “La legge – ha chiarito Rozza – vuole essere un ‘canovaccio’ per arrivare all’individuazione di tutti gli strumenti necessari, siamo di fronte ad un tema che non è né di destra né di sinistra”.  La consigliera ha anche riferito che la discussione della proposta nelle Commissioni avverrà probabilmente assieme a quella di FdI, sullo stesso tema, ma diversa nei contenuti. Dai dati raccolti dal Pd e illustrati in conferenza stampa emerge che le aggressioni al personale sanitario nella Città Metropolitana, dal 2016 al 2019 sono stati 1704. Ma, è stato più volte precisato, si tratta di dati incompleti, perché molte strutture hanno iniziato soltanto recentemente a raccogliere le segnalazioni dei dipendenti e non esiste una procedura standard. Tant’è che per il 2016 sono stati riportati solo 120 casi e nel primo semestre 2019 sono 713. Tra i reparti più interessati, per motivi differenti, ci sono il pronto soccorso e la psichiatria. Alcune realtà come l’Asst Santi Paolo e Carlo hanno iniziato nell’ultimo anno a raccogliere dati in maniera più puntuale e l’analisi, ha consentito anche di reperire informazioni sull’identità dell’aggressore. Per le 144 aggressioni segnalate nei presidi di competenza della Asst è emerso che nel 38% dei casi  l’aggressione è avvenuta da parte di paziente psichiatrico, nel 40% da parte di altri pazienti, nel 19% da parte di parenti e nel 3% da parte di colleghi. Inoltre nel 39% dei casi si è trattato di un’aggressione fisica, nel 42% dai casi di aggressione verbale e nel 19% sia fisica che verbale.

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