Il patronato Cisl Inas Lombardia festeggia 70 anni

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Allo Spazio Mil di Sesto San Giovanni, Cisl Inas Lombardia ha festeggiato questa mattina i 70 anni di attività sul territorio, al servizio dei molteplici bisogni dei cittadini lombardi. Solo negli ultimi cinque anni sono stati quasi 1,8 milioni, in media 350mila l’anno, gli utenti seguiti dal patronato della Cisl, contando sulla professionalità ed efficienza dei 171 operatori, attivi nelle 89 sedi suo territorio. Ad affiancarli un pool di 23 medici legali e  27 avvocati. Operatori ed esperti che grazie ad un’intensa attività di formazione sono sempre aggiornati e al passo coi cambiamenti. Lo dimostrano le 5.607 pratiche di pensione Quota 100 prodotte da gennaio a oggi. Il 77% (pari a 4.338) nel settore privato, dove la stragrande maggioranza degli aspiranti pensionati è rappresentata da uomini: 3.668 contro 670 donne.
Tanti i servizi erogati e sviluppati negli anni: dalla pensione e contributi al sostegno al reddito, dalle domande di invalidità e disabilità agli infortuni e malattie professionali, ai servizi per la famiglia (dal bonus per i figli ai congedi), alla previdenza complementare.
“Oggi più che mai nella nostra società c’è bisogno di patronato – sottolinea Remo Guerrini, responsabile Cisl Inas Lombardia  -. Lo dimostrano i numeri di pratiche che presentiamo all’Inps e all’Inail ogni anno. I lavoratori e le famiglie hanno bisogno di consulenza professionale e di essere orientati nella frammentazione e complessità della normativa previdenziale del nostro Paese”. All’incontro organizzato per il 70esimo di Cisl Inas in Lombardia sono intervenuti l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, Alessandra Lanza, direttore Inail Lombardia, Giuliano Quattrone, direttore Inps Lombardia. A conclusione dei lavori, il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, ha sottolineato l’importanza dell’impegno degli operatori Inas sul territorio. “In questi anni i ripetuti tagli delle Finanziarie, governi e presidenti Inps, hanno messo ripetutamente a rischio la sopravvivenza del patronato – ha sottolineato -. Di fronte a tanto scempio, tenere alta la bandiera del patronato Inas ha significato anzitutto salvare il lavoro di tutti gli operatori, affinché ogni giorno possano continuare a dare risposte efficaci, con impegno e passione, degli innumerevoli bisogni dei cittadini lombardi”.
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